Strisce pazze in via Tadino La Zona: «E ora chi paga?»

Gli errori degli operai rifacendo il passaggio pedonale Cosenza (Destra civica): «Il Comune spieghi gli appalti»

La manutenzione stradale diventa la barzelletta del quartiere. E finisce anche in Consiglio di zona con un'interrogazione che chiede spiegazioni su chi e come esegue queste opere.

Pochi giorni fa in un tratto di via Tadino dovevano essere dipinte le nuove strisce pedonali, ma un automobilista indisciplinato non ha spostato la propria vettura per tempo. I tecnici del Comune non hanno però provveduto a chiamare un carro attrezzi, o ad avvisare che il giorno successivo sarebbero tornati per eseguire il lavoro, hanno preferito tracciare la segnaletica intorno alla macchina. Il risultato è che da dieci giorni le nuove strisce sono storte perché quando l'automobilista si è spostato è rimasto il «buco». E nel quartiere ridono perché non è la prima volta che un intervento del genere viene portato a termine in questo modo.

A fine maggio era prevista l'asfaltatura di un pezzo di strada, ma anche in questo caso una macchina era rimasta sulla carreggiata. E in questo caso non è intervenuto un carro attrezzi: gli operai hanno preferito eseguire il lavoro circumnavigando la vettura. Così ora nella via l'asfalto è nuovo tranne che per una piccola isola rettangolare.

Un episodio dopo l'altro, si è arrivati a un'interrogazione di Rita Cosenza, consigliera di zona 3 di Destra civica che prende atto che «i lavori eseguiti fino al 15 luglio sono stati fatti in modo parziale, approssimativo e a dir poco ridicolo» e in proposito chiede chiarimenti. Ad esempio, «a quali società, con quali criteri e a quali costi siano stati assegnati gli appalti per i lavori relativi alla manutenzione delle strade, alla segnaletica stradale e alla manutenzione del verde urbano». E pretende che questi interventi vengano verificati e si riferisca se i lavori commissionati sono eseguiti anche da ditte subappaltate. Rita Cosenza vuol anche conoscere quali metodi adotti l'Amministrazione comunale per controllare la qualità dell'esecuzione dei lavori stessi. Le richieste della consigliera si spingono anche oltre per venire a conoscenza di come intenda procedere l'amministrazione comunale nel caso di lavori non solo non eseguiti a regola d'arte ma nemmeno completati. Ne è un esempio l'asfaltatura parziale e le strisce pedonali di dimensioni variabili, come nel caso di via Tadino. E infine - interrogativo cruciale - la Cosenza chiede se i lavori non effettuati a regola d'arte come in questo caso, vengano comunque pagati o se, come sarebbe logico, sono previste sanzioni, penalità o revoca dell'assegnazione dei lavori alla ditta appaltatrice.

Una richiesta diretta e dettata anche da altri interventi dell'amministrazione cittadina, come lo sfoltimento degli alberi. I cartelli del Comune parlavano di «potatura», ma il giorno successivo le piante sono state segate.

L'ennesimo episodio che ha lasciato l'amaro in bocca a chi i cartelli li legge e cerca di rispettarli, anche perché giusto ieri un grosso ramo di un albero accanto a quelli «potati» era in mezzo alla strada. Beffa o simbolo di una manutenzione pubblica da barzelletta?

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