Sono numerose le correnti di pensiero degli studiosi e anche dei medici che approcciano allo studio della mente umana e delle malattie che colpiscono la sfera psicologica e comportamentale. Senza dubbio, il denominatore comune e l'urgenza di indentificare un metodo efficace per ottenere risultati apprezzabili che possano favorire il raggiungimento di un equilibrio, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche fisico. Ecco perché le dottoresse Cristina Selvi e Alessia Giulia Santoro, hanno intrapreso una percorso comune alla ricerca di un approccio terapeutico integrato ponendo al centro dell'interesse la persona.
Nel loro Studio di Psichiatria Integrata di Città degli Studi a Milano, specializzato nella cura dei disturbi d'ansia, della depressione e del disturbo bipolare, i disturbi di personalità, sia di adulti, sia di adolescenti e di coppie, hanno adottato un metodo che, nella sua completezza, fornisce una risposta terapeutica ampia e soprattutto adattabile alla soggettività dei pazienti. In effetti non è mai semplice definire una diagnosi corretta proprio perché ci si trova di fronte a problematiche complesse che, oltre a interessare la mente, vanno a colpire anche l'aspetto fisico.
Si sente spesso parlare di malattia psicosomatiche, ovvero di disagi che si manifestano sul corpo originati da sofferenze mentali, anche se il rapporto è biunivoco e spesso si incontrano forme somatopsichiche, malattie con sintomi psichici che derivano da sofferenza del corpo. Quindi non è sufficiente eliminare i sintomi: la ricerca dell'origine del disagio, deve essere approfondita prendendo in considerazione il vissuto del paziente e l'ambiente nel quale è inserito. Dopo la diagnosi, la cura definita dall'integrazione di terapie allopatiche della medicina accademica con terapie biologiche della Medicina non convenzionale e in particolare la Medicina Omotossicologica e la Medicina Fisiologica di Regolazione, oramai riconosciute come terapie approvate dall'Ordine dei Medici di Milano e altri in Italia.
«La terapia non convenzionale e quella allopatica non sono ugualmente adatte in ogni situazione, non sono liberamente sostituibili l'una con l'altra spiega Cristina Selvi - ed è scorretto pensare ai farmaci non convenzionali come a dei semplici sostituti di altri farmaci più noti, in questo modo la terapia sarebbe inefficace e quindi starebbe nuocendo al paziente che necessita la terapia giusta per lui e risolutiva. E, almeno a mio parere, l'utilizzo di queste metodiche deve essere applicato esclusivamente da medici che abbiano fatto la preparazione specifica e riconosciuta dalle istituzioni preposte».
Al concetto di integrazione sposato dalle due professioniste, appartiene anche l'intervento di psicoterapia, un percorso che si basa sul colloquio finalizzato alla comprensione delle necessità del paziente e all'acquisizione dello stesso di una maggiore consapevolezza di sé; con una preparazione di tipo psicodinamico accanto alla quale hanno integrato competenze di tipo cognitivo comportamentale come la Dbt ( Dialectical Behavioural therapy) e tecniche di Mindfullness, le due dottoresse, si avvalgono dei test neuro-psicologici, utilizzati per indagare aspetti specifici della persona, come l'intelligenza, la memoria, le capacità cognitive e il deterioramento di esse, il carattere, il temperamento e i disturbi della personalità; una volta focalizzato il problema clinico il paziente viene indirizzato a seguire terapie, come, ad esempio, Mindfullness, agopuntura, e programmi nutrizionali, presso centri dove possono essere forniti gli interventi multidisciplinari più utili ai pazienti.
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