Quella sera del 10 maggio 1933 la terrazza del nuovo edificio della Triennale progettato da Giovanni Muzio era illuminata a giorno per la grande cena di inaugurazione. Fu l'unica mai servita in cima al palazzo poichè il ristorante pensato dall'architetto razionalista non fu mai realizzato, malgrado la presenza del montacarichi che quella magica sera trasferì le portate dal piano terra. Oggi quel sogno incompiuto si appresta a diventare realtà, dal momento che proprio ieri è stato ufficialmente presentato il vincitore del concorso rivolto agli studi di architettura sul miglior progetto per la magnifica terrazza di 450 metri che si affaccia sul parco Sempione.
Ad aggiudicarsi l'appalto è lo studio OBR degli architetti Tommaso Principi e Paolo Brescia, di fatto un «braccio» del maestro Renzo Piano. E infatti il progetto, pensato come una piccola serra immersa nel verde e ombreggiata da una tenda sceografica con grande apertura sullo skyline, è tipica della scuola del grande architetto genovese. Ma, al contempo, pare pienamente rispecchiare il sentimento di Muzio che scelse il sito di parco Sempione (rispetto alla prima opzione di via Paleocapa), per la sua centralità ma anche con l'idea di un edificio in osmosi con il verde circostante.
Appena terminato il restauro della terrazza, partiranno i lavori per il nuovo ristorante che prevede un parallelepipedo trasparente in cui verrà allestita la zona conviviale di circa 50 coperti, circondata da un'area lounge esterna per aperitivi e lunch, per un totale di 150 posti. «Abbiamo già ricevuto molte proposte per la gestione - dice soddisfatto il presidente di Triennale Claudio De Albertis - ma una cosa è certa: si tratterà di un ristorante esclusivo ma a prezzi non esagerati e dovrà essere inaugurato entro il 9 aprile del 2015, giusto in tempo per Expo e per l'apertura del nostro Padiglione Art and Food». Con l'inagurazione della terrazza, il cui accesso sarà possibile da un ascensore panoramico, saranno tre i punti di ristorazione offerti al pubblico dalla Triennale; oltre al T-Design Reastaurant Cafè già attivo a pianoterra, sarà infatti trasformato anche l'attuale bar del giardino che diventerà una zona lunch dedicata alle famiglie e che sarà resa vivibile per tutto l'anno e non solo d'estate. In cima al palazzo, invece, il locale più «in» sarà preceduto da un ampio spazio aperto foderato da piante aromatiche con annessa una piccola zona espositiva.
L'intero progetto avrà un costo di 900mila euro che potrebbero essere interamente coperti da una formula innovativa per l'Italia, ma non certo per i grandi musei europei. «Il 33 per cento sarà garantito da Banca Prossima - dice De Albertis - ma il finanziamento potrebbe coprire l'intero costo in virtù dell'emissione di bond a cittadini e società private. I milanesi potranno cioè partecipare con prestiti da 500 euro in su, che saranno resituiti in cinque anni ad un rendimento fino al due per cento. Ovviamente gli azionisti avranno diritto anche a una serie di bonus come la tessera annuale di Triennale e la presenza agli eventi esclusivi e alle preview delle mostre».
Una visione aziendale e pragmatica che certo piacerebbe a Muzio il quale, presentando il suo progetto disse: «Io sono assolutamente un artigiano pragmatista per il quale le cose vengono perché devono venire e non perché c'è un presupposto; il rapporto fra l'architetto e la cultura storica non è casuale, non è una scelta arbitraria, per me è un fatto quasi istintivo...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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