Con oltre 650 dipendenti Atm assenti tra malattie, quarantene e «sprovvisti» di Super green pass, ieri Atm è riuscita a garantire un servizio regolare. Una sorpresa rispetto ai tagli delle corse annunciati, fino al 7 per cento, realizzata grazie a cambi turno e ferie, straordinarie e personale aggiuntivo. Ma il risiko delle presenze andrà avanti tutta la settimana: la municipalizzata infatti prevede un tasso di assenza stabile pari al 10/15 per cento. Disagi in vista venerdì per lo sciopero di 4 ore indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale. L'agitazione del personale viaggiante e di esercizio di superficie e della metropolitana è prevista dalle 8,45 alle 12.45.
Diversa la situazione su Trenord dove, tra capitreno e macchinisti si sono registrate 180 assenze per positività o quarantene, in aggiunta a circa 150 non direttamente connesse alla pandemia. Soppresse circa 350 corse sul totale di oltre 2.170 programmate. Durante le ore diurne, il servizio è stato ridotto del 12 per cento. Aumentati i posti disponibili sui treni in circolazione.
Peccato però che i mezzi fossero vuoti per via dell'obbligo di Super green pass e delle mascherine Ffp2. A partire dagli studenti, tra i 77 e 102mila ieri mattina non sono potuti salire su treni e bus perché sprovvisti del super certificato verde.
Complessivamente però il primo giorno di entrata in vigore del nuovo obbligo, che vale anche per hotel, bar e ristoranti all'aperto, non sconvolge i milanesi, preparati da tempo alle nuove regole. Alla stazione di Milano Cadorna, crocevia del trasporto ferroviario, oltre che di due linee della metropolitana, i viaggiatori sono quasi tutti consapevoli delle nuove norme, tanto che i controlli si sono svolti regolarmente: i passeggeri sprovvisti di passaporto verde o di mascherina FFp2 sono stati allontanati senza tensioni o difficoltà. «Oggi quelli che abbiamo controllato avevano tutti il Green pass rinforzato - spiegano gli operatori Trenord -, qualcuno, pari a circa il 5 per cento, invece indossa ancora le mascherine sbagliate».
Salutano con favore le nuove norme i ristoratori, condizione imprescindibile per non andare incontro a nuovi lock down. «Tutti dobbiamo lavorare affinché non si verifichino più lockdown. Bene che tutto resti aperto e bene che si possa andare nei locali muniti di Green pass.
Se la contropartita è il rischio di chiudere ben venga il controllo del super Green pass» afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano Monza e Brianza - La criticità vera oggi sono i contagi che tengono in casa le persone, con meno gente che torna alla vita normale, che esce. Di questo ne risentono i consumi e il core business di tutta la città».
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