Con la super Tasi il buco scende a 70 milioni

Il primo scoglio è stato superato. Come promesso, il primo Consiglio dei ministri ha sciolto il «nodo Tasi» e deliberato il fondo di compensazione. Tradotto in soldoni: il governo ha azzerato il differenziale tra Imu e Tasi, la nuova tassa sull'abitazione, che solo per il Comune valeva 100 milioni di euro. Il buco di Palazzo Marino scende così da 170 a 70 milioni di euro, che ora la giunta dovrà provvedere ulteriormente a limare.
Con la cosiddetta «super Tasi» ora i sindaci hanno la facoltà di aumentare fino a un massimo dello 0,8 per mille l'aliquota sulle prime o seconde case per introdurre detrazioni e abbassare il peso dell'imposta sulle abitazioni principali. Con l'Imu, infatti, gli sconti erano fissi e uguali per tutti: (200 euro, più 50 euro a figlio). Adesso potranno essere modulati. L'aliquota dunque potrà passare dal 2,5 al 3,3 per mille sulle prime case e da 10,6 per mille a 11,4 per mille sulle seconde case. Ma le amministrazioni potranno anche decidere di spalmare parte dello 0,8 per mille sulla prima casa e parte sulle seconda.
Ora si apre la partita tutta politica in giunta e in consiglio per decidere come applicare i nuovi aumenti. Il vicepresidente del parlamentino Riccardo de Corato (FdI) mette in guardia la maggioranza: «Invito il sindaco a non sfruttare l'occasione fornita dal governo sulla Tasi per spennare ancora di più i milanesi. Il Comune deve impegnarsi a scegliere l'aliquota più bassa». L'assessore al Bilancio Francesca Balzani potrà chiudere la delibera di bilancio previsionale 2014 - congelata in attesa delle decisioni del governo - e avviare la discussione in consiglio.

Da domani i conti del Comune saranno on line, come chiesto dalla mozione del grillino Mattia Calise e votata da tutti i consiglieri
La Giunta ha approvato i criteri per l'erogazione dei contributi economici alle persone con disabilità grave e agli anziani non autosufficienti. La delibera recepisce così il Programma operativo regionale.

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