Tabacci fa il leghista per allearsi con Tosi Sinistra in subbuglio

Tabacci fa il leghista  per allearsi con Tosi Sinistra in subbuglio

«Non siamo una caserma, nessuno può impedire agli assessori di andare dove vogliono». Ma certo, ammette il consigliere Mirko Mazzali, al posto di Bruno Tabacci «non sarei andato a fare campagna elettorale per la Lega». Imbarazzo e segni di nervosismo a sinistra. Del resto, in commissione ieri a Palazzo Marino l’assessore più in vetrina della giunta Pisapia - tra affaire Sea, Galleria e il doppio incarico di parlamentare a Roma a cui non ha rinunciato - ripete più o meno gli slogan del giorno prima a Verona. «Flavio Tosi? É stato un buon sindaco, l’unico leghista che non disprezza la bandiera italiana e ha ricevuto il presidente della Repubblica Napolitano con tutti gli onori». Ricorda che «in tempi non sospetti, un anno e mezzo fa, abbiamo presentato insieme il libro Viva l’Italia di Aldo Cazzullo e gli avevo promesso che sarei tornato per la sua campagna. Non ho pregiudiziali, trovo normale appoggiarlo, così come andrò a Genova per dare una mano al candidato del centrosinistra Andrea Doria». Normale. Per l’assessore che a Milano siede nella giunta targata Vendola e subisce l’opposizione di Manfredi Palmeri, l’ex candidato sindaco del Terzo polo contro Pisapia. E normale in un Terzo polo in crisi di identità: mentre Tabacci propagandava il bis di Tosi al convegno promosso dalla lista Api schierata con il leghista, al congresso dell’Udc che si teneva a poche centinaia di metri il leader Pier Ferdinando Casini (che a Verona sta col Pdl) ironizzava sull’Api «convertita sulla via di Damasco». Peccato - per inciso - che nella città di Giulietta tra i due litigante ci sarebbe anche un candidato del centrosinistra, la coalizione di cui fa parte Tabacci a Milano.
Ex democristiano, poi Udc, passato all’Api e assessore della giunta che ha contro il Terzo polo. «Tabacci fa campagna alla Lega? É in linea con il personaggio» ironizza Basilio Rizzo, esponente della sinistra radicale «che dire, mi dispiace per lui che non sceglie il candidato migliore a Verona, cioè quello del Pd». La politica e i suoi esponenti, affonda il commissario cittadino del Pdl Giulio Gallera, «possono riconquistare credibilità agli occhi dei cittadini solo se dimostrano di essere coerenti. Il comportamento di Tabacci, contraddistinto da un cinico tatticismno da vecchio democristiano, contribuisce ad aumentare il solco tra società civile e partiti. Ma è un modo di fare politica che verrà sepolto alle prossime elezioni». E la Lega, che a Milano fa guerra alle operazioni Tabacci-Pisapia anche a colpi di ricorsi? Il capogruppo Matteo Salvini si salva con una battuta, «Tosi è così bravo come sindaco che perfino i democristiani sono costretti a votarlo».
Al convegno veronese l’assessore al Bilancio e il sindaco lumbard hanno svelato un forte appeal anche sulle strategie per i sistemi aeroportuali. Mentre Milano si prepara alla vendita bis di Sea, l’esponente dell’Api si è definito «da sempre un acceso sostenitore delle sinergie lombardo-venete» e ha ribadito che i Comuni «devono uscire dagli aeroporti, che possono essere gestiti meglio da privati con il controllo pubblico». D’accordo Tosi, «siamo disposti a ridurre le quote nel Catullo se si fanno avanti soggetti privati con capacità manageriali» e conferma l’interessamento di Sea, che «è un sistema robusto mentre noi facciamo acqua da tutte le parti.

É ora di pensare con logiche di sistema e non di piccolo mondo». C’è stato giusto qualche giorno fa un incontro tra il presidente dello scalo veronese, Tosi e Vito Gamberale. Il patron del fondo F2i che ha acquistato il 30% di Sea e progetta un «polo» dei cieli al nord.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica