Tabacci finge le dimissioni Sel abbocca e festeggia

La sinistra aveva già stappato lo spumante. Alle 16.17 l'agenzia Ansa lancia dall'assemblea nazionale dell'Api, in provincia di Potenza, la notizia che Bruno Tabacci «si dimetterà da assessore al Bilancio del Comune non appena formalizzerà la sua candidatura alle primarie del centrosinistra». E su Facebook il consigliere di Sel Luca Gibillini avvisa subito il popolo arancione, che non vede l'ora di liberarsi dell'assessore delle tasse (ex democristiano. «Tabacci è candidato alle primarie nazionali, ha detto che si dimetterà - scrive -: l'amministrazione perderà in esperienza e competenza, ma sono certo che il prossimo assessore ci aiuterà a fare molto di più che far quadrare i conti». Prima che gli arrivi il benservito (anche) da qualche segretario di partito, Tabacci si affretta a precisare che nel momento in cui sarà in campo la sua candidatura sarà suo «dovere restituire al sindaco Pisapia le deleghe da assessore al Bilancio che ho esercitato in questi mesi» perchè «i milanesi devono essere liberi di votare senza che ci sia in campo la persuasione di un mio potere, reale o percecipo che sia». Restituire le deleghe è diverso dal dimettersi. Gli accordi tra sindaco e assessore prevedono una sospensione a tempo dell'incarico, il sindaco terrà per un mese le deleghe e gliele restituirà il giorno dopo la chiusura delle primarie, che non vedono proprio Tabacci tra i candidati in pole position. E Pisapia infatti dice che «naturalmente» affronterà il problema quando si porrà, trovando «una soluzione adeguata». Apprezza «molti il gesto di Tabacci, è stato un segnale di attenzione al governo della città e d rispetto nei miei confronti» ma ricorda che «le primarie durano un mese e anche meno».

Sembra meno convinta la discesa in campo dell'assessore alla Cultura Stefano Boeri, «confermo la disponibilità a partecipare espressa a luglio, spero che presto siano definite le regole delle primarie per capire se sia opportuno».

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