Chiara CampoMiracolo a Milano. Dopo aver vinto la palma della città multata d'Italia, nel Bilancio comunale 2016 alla voce «sanzioni al Codice della strada» è previsto (almeno per ora) un calo di entrate per 60 milioni di euro, dai 405 milioni dell'anno scorso a 355. Calma, si parla di previsioni e rimane una cifra comunque straordinaria. Ma fa specie il segno meno nel Bilancio che si può definire di fine mandato per il sindaco Giuliano Pisapia, e redatto dalla sua vice Francesca Balzani, che lo porterà in aula a gennaio in piena campagna per le primarie (entro fine settimana scioglierà le riserve). A far quadrare i conti, nonostante il «drastico calo» dei trasferimenti da Roma, come ha ripetuto più volte ieri la Balzani presentando il documento appena votato in giunta, sono però le società partecipate, con un contributo tra dividendi ordinari e straordinari che ammonta a 160 milioni. Quando si dice: municipalizzate come «bancomat». Per chiudere la spesa corrente vengono messi a bilancio dividendi ordinari per quasi 60 milioni: 3 da Atm, uno da Mm, 26 da A2a e 27 da Sea. Ma ammontano a circa cento milioni i contributi straordinari senza i qual oggi il bilancio non si chiuderebbe in pari il bilancio: la più spremuta in questo caso è Sea per 67 milioni e Atm con 30. «Speriamo che nel corso dell'anno migliorino i trasferimenti e altre voci e non sia necessario usare neanche un euro» ha precisato la vicesindaco. Le incognite più forti riguardano la parte degli oneri di urbanizzazione che i Comuni potranno spendere in parte corrente (la cifra balla tra i 25-30 milioni) e la quota che arriverà a Milano del fondo creato dal governo Renzi per compensare la cancellazione della Tasi prima casa (è di 209 milioni il mancato incasso per Palazzo Marino). E il segnale - elettorale - che lancia al manager Expo Giuseppe Sala che in un'intervista ha parlato della necessità di privatizzare le società (citando ad esempio Sea e A2a) per reinvestire i fondi sui quartieri popolari è chiaro: «Avere delle partecipazioni importanti - spiega - consente di avere a disposizione forti entrate non solo ordinarie ma anche straordinarie». Altrettanto opportuna sarebbe una riduzione della spesa pubblica, che invece non solo viene confermata tra 2015 e 2016, ma sale di circa 40 milioni: da 2,963 miliardi a 3. In leggero aumento la spesa per la sicurezza (da 205 a 214,9 milioni), i trasporti (da 961 a 985 milioni, in questo caso pesa soprattutto l'estensione della linea metropolitana M5, mentre quest'anno c'è stato un forte aumento di incassi dalla vendita dei biglietti che il Comune spera di bissare), in calo quella sull'istruzione (da 252 a 243 milioni).La Balzani non ha mai citato il premier Matteo Renzi, ma ha sottolineato a più riprese le «incertezze» e una «riduzione drastica» dei trasferimenti statali»: erano arrivati 477 milioni nel 2014, sono scesi a 430 nel 2015 e sul bilancio di previsione ad oggi ha scritto 382 milioni. Neanche un euro previsto dalla distribuzione del fondo nazionale di solidarietà. Per la prima volta in 5 anni, tocca riconoscere al consigliere Fdi Riccardo De Corato, «la maggioranza porta in Bilancio in aula a dicembre dell'anno prima.
Gli anni scorsi portava il preventivo addirittura a novembre, tenendo la spesa contingentata in dodicesimi. Evidentemente andando a casa a giungo (fine mandato) vogliono spendere tutto subito, c'è a campagna elettorale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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