Era stato il giallo di fine anno, che aveva lasciato di stucco il pubblico degli appassionati di food, quelli sempre attenti agli astri nascenti (e cadenti) della cucina italiana. Quella di Essenza in via Marghera, ristorante creativo fondato da Priamo Pianu, passerà infatti agli annali come la stella Michelin più breve della storia dal momento che, a sole due settimane dall'impalmatura, si è consumato il divorzio tra lo chef Eugenio Boer e la società. Che prima di Natale ha calato la saracinesca per dare via a un totale restyling e riaprire col nuovo anno in una veste totalmente nuova, a cominciare dal titolo: Spazio Gallura, nome che richiama il locale madre di via Vittoria Colonna specializzato in cucina sarda di qualità. «La chiusura di Essenza con l'addio alla stella è dovuta a divergenze su una linea ipercreativa che si distaccava troppo dalla nostra identità - dice il titolare - Spazio Gallura seguirà invece un percorso puntato sulle eccellenze del mare ma in una chiave più intima, quasi da club». Ai fornelli, per prendere le redini di un'avventura certo non facile, è stato chiamato un cuoco che per carattere e per stazza certo non si lascia intimidire dalle sfide. Parliamo di Matteo Torretta, ex Savini e chef del fortunato Asola al nono piano del grattacielo di B&B in San Babila nonchè reduce dai successi televisivi di Top Chef su Nove TV, dove si è definitivamente conquistato le simpatie del pubblico. In attesa di ricominciare le riprese del nuovo programma, Matteo ha accettato di dirigere la cucina di Spazio Gallura dividendosi con Asola, con l'ambizione certamente pretenziosa di lanciare un nuovo format nel mare magno (è il caso di dirlo) della ristorazione ittica milanese. Ma la nuova avventura avrà ben poco a che vedere con i voli pindarici a cui il creativo Torretta ha abituato il suo pubblico. «Qui farò parlare soprattutto la materia prima - dice - con un prodotto al cento per cento made in Italy a cominciare dalle ostriche e dai crostacei, di matrice rigorosamente sarda. Il mio tocco? Sarà nella creatività degli accostamenti e nella rivisitazione delle porzioni; voglio che lo Spazio sia un salotto di degustazione alternativo nella forma al ristorante classico di pesce, ma non nella sostanza». Da chef metropolitano che conosce la strada, Torretta ha compreso in tempo una certa inversione di tendenza nel gusto del pubblico, un po' saturo di eccessive elucubrazioni culinarie.
Riuscirà il patron sardo a tenere a freno i suoi guizzi artistici? «Non ce ne sarà bisogno - giura Torretta - perchè il nostro sodalizio è nato dalla reciproca stima e dalla mia frequentazione alla tavola del Gallura». Un matrimonio, almeno questo, destinato a durare? «Spero proprio di sì».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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