Tangenti, ecco gli ultimi bandi sospetti

Di un anno fa le gare per cimiteri, musei e bonifiche da amianto a cui ha partecipato la cricca: lavori a rischio

Non solo i sette bandi ai quali Professione edilizia srl ha partecipato tra il 2011 e il 2012, citati nell'ordinanza del Gip Ferraro. L'impresa di cui erano soci occulti Luigi Mario Grillone, Angelo Russo e Giuseppe Amoroso assieme al titolare ufficiale Marco Volpi si è candidata a svariate decine di bandi anche lo scorso anno, nel 2014. Il suo nome compare 32 volte nel database delle gare d'appalto pubblicato dal sito del Comune di Milano il 26 gennaio 2015 e riferito, appunto, all'anno precedente. A quelli già noti per «manutenzione straordinaria e riduzione del rischio negli stabili demaniali» si aggiungono le bonifiche dall'amianto di edifici scolastici e socio-assistenziali e persino i bandi per «opere edili e da marmista» nei cimiteri cittadini o per la «manutenzione di immobili in carico al settore musei». Professione edilizia era una piovra che cercava di allungare i suoi tentacoli un po'ovunque. E chissà quanti di questi appalti sarebbe riuscita ad aggiudicarsi, se non fossero scattate le manette nei confronti dell'ex dirigente del Comune, dei due impiegati del settore tecnico di Palazzo Marino e dell'imprenditore loro socio. Anche perché gli altri quattro dipendenti pubblici indagati, sospettati di aver accettato dalla cricca degli iPad in cambio di informazioni utili ad «aggiustare» le proprie offerte al fine di un esito favorevole della gara, rivestono ruoli parecchio strategici. L'ingegner Armando Lotumolo è responsabile del procedimento in 16 su 25 appalti attualmente in corso o da consegnare del Settore Tecnico Scuole e Strutture Sociali. In uno di questi, il n.67 del 2011, citato nell'ordinanza del Gip e relativo all'idoneità statica della scuola di via Oglio, il direttore dei lavori è l'architetto Davide Plebani. Con lui Grillone s'incontra al ristorante «Guingette» il 24 aprile del 2012. Millanta di essere consulente esterno della Professione edilizia e offre a Plebani la metà del suo compenso in cambio della disponibilità dell'architetto a favorirla. Plebani, però, in quel momento rifiuta. Indagati anche Stanislao Innocenti, responsabile della Direzione centrale opere pubbliche e del servizio Appalti-Esame progetti, e Milena Beduschi, geometra membro della «commissione anomalie» degli appalti pubblici. E proprio lei, racconta Volpi al complice Giuseppe Amoroso in una telefonata del 7 marzo 2012, parlando di un appalto gli avrebbe detto: «Ah tu direttamente hai l'impresa? Ah beh ma allora è diverso, perché quello dovrebbe essere l'appalto in cui ho la direzione dei lavori io». È con questi affari che, secondo l'accusa, i quattro arrestati hanno accumulato quel tesoro di gioielli e lingotti d'oro da circa due milioni.

Invece Lotumolo, Plebani, Innocenti e Beduschi, che al momento restano in forza al Comune, saranno probabilmente trasferiti ad altro incarico. I dettagli dovrebbe svelarli l'assessore ai Lavori Pubblici Rozza riferendo domani in Consiglio.

Ma il fascicolo aperto dalla Corte dei Conti - per verificare se gli appalti così assegnati abbiano comportato spreco di soldi pubblici e un danno all'immagine del Comune - e i documenti ancora sotto la lente del pm Luca Poniz fanno pensare che non tutto sia ancora venuto fuori.

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