Tari, stangata sui rifiuti Ecco cosa cambia per 600mila famiglie

Il Comune ritocca le tariffe sulla spazzatura Per i rimborsi del 2017 bisognerà attendere

Marta Bravi

Stangata in arrivo sulla Tari per 580/600mila famiglie. I più tartassati saranno i single senza garage, pagheranno fino al 4% in più rispetto a un anno fa. La giunta comunale ha approvato mercoledì il Bilancio di previsione e le tariffe per la tassa dei rifiuti 2018 da approvare in consiglio entro febbraio.

Facendo due conti: per una famiglia di 3 componenti con abitazione di 100 metri quadrati, la tassa sui rifiuti passa da 298, 87 euro (tariffa 2017) a 316,39 euro. Per un nucleo di 3 componenti con abitazione di 80 metri quadri e un box pertinenziale di 20 metri quadri la Tari aumenta di ben 70 euro, passando da 261,31 euro a 390, 14 euro. Andando su abitazioni più grandi, per una famiglia di 4 membri e un appartamento di 300 metri quadri, la tariffa sale di soli 30 euro, da 749,18 euro a 770,89. Ancora per un nucleo sempre di 4 membri, una casa da 140 metri quadri e 8 box pertinenziali di 20 metri quadrati ciascuno aumenta da 1453, 63 euro a 1492, 35 euro.

Per chi abita da solo in un appartamento da 50 metri quadri la tassa sui rifiuti sale da 127,48 euro a 132, 78. Una coppia in una casa da 70 metri quadri spenderà 227,91 euro contro 218,11 euro del 2017. Ancora, una famiglia di tre persone in una casa da 80 metri quadrati spenderà 278,83 euro contro i 267,71 euro. Per quattro persone in un alloggio da 90 metri quadri a tariffa cresce da 293, 64 a 302 euro, 91. Per un nucleo di 5 membri in 100 metri quadrati aumento di soli 11 euro (366, 95 euro invece che 355, 40). Infine una famiglia di 6 componenti che vive in una casa da 110 metri quadrati la tariffa sale da 404, 50 euro a 416,50.

Anche se tra risparmi, recupero dell'evasione fiscale e diminuzione dell'immondizia prodotta, il costo totale del contratto di servizio con Amsa scende da 303,8 milioni del 2017 a 301,4 - «taglio» che avrebbe prodotto un risparmio medio per tutti del 2% - la decisione della giunta di adeguarsi alla circolare del Ministero dell'Economia e delle finanze che ha contestato ai Comuni i vecchi calcoli, avrà effetto opposto. Il risultato è che, secondo le modifiche del regolamento, la quota variabile della Tari (costituita da un valore assoluto legato al numero degli occupanti) va calcolata una sola volta per l'insieme dell'abitazione e delle pertinenze, e non per ciascuna pertinenza (box, cantine, solai). L'errore di Palazzo Marino riguardava il conteggio della quota variabile sui box. Un errore che costa a Palazzo Marino 46 milioni di euro. Così se il sindaco Beppe Sala il 17 novembre annunciava che il Comune avrebbe restituito la somma ai cittadini, ieri l'assessore al Bilancio Roberto Tasca ha ribadito «che si attende il parere della Corte dei Conti per sapere se è possibile attingere alla fiscalità generale per i rimborsare. Si profila, infatti, il rischio di danno erariale».

Il ricalcolo porta un taglio di 12 milioni da spalmare su 145mila proprietari di garage e a un pari aumento per 600mila utenti senza box. Nel 2018 avranno una riduzione «anche superiore al 4%» 145mila utenze (per pertinenze si considera il box vicino all'abitazione). La redistribuzione ricade quindi sui circa 580mila che non ce l'hanno con «aumenti dallo 0,5 a quasi il 4%, i più discriminati sono i single senza box».

Sono confermate le vecchie agevolazioni (tra queste lo sconto del 25% per i nuclei di 4 o più persone in casa sotto 120 mq) e vengono introdotti (

sconti fino al 50% per le attività commerciali e industriali che producono generi alimentari e cedono gratis parte del cibo in eccedenza alle onlus. Le donazioni saranno «tracciate» e gli sgravi calcolati secondo la quantità.

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