Dalla Tarsu al suolo pubblico: così il Comune fa cassa

Dalla Tarsu al suolo pubblico: così il Comune fa cassa

Imu spinta al massimo sulle seconda casa, Tarsu, Irpef, tassa di soggiorno, congestion charge, Cosap, imposta sulla pubblicità: benvenuti a «tassopoli». Qui il sindaco arancione e compagni sono riusciti nel miracolo di aumentare tutte le tasse comunali nel giro di un anno e di inventarsene anche di nuove. I milanesi, da un giorno all’altro, si sono trovati doppiamente tartassati: oltre alle gabelle che piovono quasi quotidianamente da Roma, si ritrovano a dover fare i conti con gli aumenti locali, che spaziano in ogni settore della vita quotidiana.
Le prime sorprese sono arrivate l’estate scorsa con l’introduzione, novità assoluta, dell’addizionale Irpef comunale allo 0.2% per i redditi superiori ai 33.500,00, applicata al reddito imponibile complessivo. Unica eccezione: i dipendenti con redditi fino a euro 33.500 euro. Si è scampato per un soffio l’ulteriore aumento dell’addizionale per il 2012, che si contava di spingere fino aallo 0,8% per i redditi più alti, grazie all’accordo sui derivati.
Sempre in estate il consiglio comunale votò l’aumento del 50% del biglietto Atm, passato da 1 a 1,50 euro (salvi solo gli abbonamenti mensili e annuali), quasi in contemporanea con l’introduzione della congestion charge, la tassa sul traffico che ha sostituito il vecchio ecopass. Una bella botta per gli automobilisti che si sono trovati con l’anno nuovo (dal 16 gennaio) davanti all’alternativa di prendere l’auto a 5 euro al giorno («Ecotass», come è stata ribattezzata, vale per tutte le auto indipendentemente dalla cilindrata) per entrare nella Cerchia dei Bastioni, o usare i mezzi a 1,50 euro per il viaggio di sola andata.
Tra le nuove gabelle introdotte di recente dall’assessore al Bilancio Bruno Tabacci, spicca la tassa di soggiorno: una botta di cinque euro di sovrapprezzo sulle stanze degli alberghi da quattro e cinque stelle. «Chi usa i servizi della città deve partecipare alla spesa come i milanesi. Chi va all’Arena paga il biglietto per vedere uno spettacolo, no?» spiegava il Tremonti milanese a febbraio. Vuoi vedere con i tuoi occhi come si vive a «Tassopoli»? Eccoti servito: paghi cinque euro per entrare in centro in auto e cinque in più se soggiorni in un albergo di lusso. Niente male come servizio.
Ma la vita dei milanesi è comunque più complicata di quella dei turisti: qui ci si deve barcamenare tra aumenti della tassa sui rifiuti, sul salasso dei traslochi e sulle bancarelle di qualsiasi specie siano, inutile parlare della stangata Imu, che sulla seconda casa è spinta la massimo.
La Tarsu, la tassa sui rifiuti, è stata aumentata del 21%.


Ma la stangata maggiore si è avuta senza dubbio dalla revisione del regolamento comunale per l’occupazione del suolo pubblico, che ha fatto lievitare le tariffe dei traslochi: occupare 80 metri quadri in via Manzoni fino all’anno scorso costava 178 euro, ora 3.300. La seconda versione rivista, dopo la rivolta del settore, prevede 1.400 euro. Infine la casa: Il Comune ha già anticipato di voler applicare l’aliquota massima sulla seconda casa, portandola da 0,76% a 1,06%.

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