Cronaca locale

Tassa di 50 euro l'anno per chi installa le slot

Tassa di 50 euro l'anno per chi installa le slot

Per la Lombardia quello delle slot machines e delle scommesse è un giro d'affari da 10 miliardi di euro. E il capogruppo della Lega in Regione Massimiliano Romeo ha pronta una proposta di legge per combattere la «ludopatia», la dipendenza patologica dal gioco d'azzardo che colpisce categorie sociali medio-basse con una spesa media tra i 100 e i 1.000 euro a settimana. La legge si basa su una tassa o «contributo etico obbligatorio» di 50 euro all'anno per ogni apparecchio installato da bar, negozi o sale giochi. Un provvedimento «a costo zero» perché finanziato proprio con quei 50 euro a «macchinetta» che serviranno anche a ridurre del 50 per cento della quota Irap regionale. E per gli esercenti che non installano slot, ci saranno «premialità sui bandi e sui finanziamenti regionali» e «la possibilità per le amministrazioni comunali di concedere sgravi fiscali, ad esempio su Tares e Imu». Ci sarà poi un apposito contrassegno della Regione («Slot free») per segnalare gli esercizi senza apparecchi da gioco. In Lombardia le slot sono 80mila, 400mila in tutta Italia (in aumento del 12-13 per cento all'anno). La Lega prevede che la Regione incassi 4 milioni di euro: di questi 2 servirebbero per gli incentivi a chi toglie le «macchinette», il resto per curare gli affetti da ludopatia e formare la polizia locale. La legge istituisce presso le Asl un'unità operativa per il gioco d'azzardo patologico, promuove la collaborazione con le scuole per la prevenzione e inserisce il gioco d'azzardo tra i fenomeni che l'Osservatorio regionale sulle dipendenze deve tenere monitorato. Gli esercenti che tengono ancora slot dovranno frequentare corsi di formazione. Anche la giunta e il Pd hanno formulato delle proposte che potrebbero «trovare una sintesi» con quella della Lega.
Per Alfredo Zini vicepresidente di Epam, l'organizzazione degli esercenti milanesi, «la proposta anti-slot della Lega è fuori da ogni logica, si vanno a penalizzare come sempre gli imprenditori già in affanno per una crisi che non molla». Anche perché «a Milano ci sono interi quartieri, come la zona di Paolo Sarpi, nei quali imperversano le sale clandestine e le slot machine abusive».

Casomai per Zini «le persone malate vanno curate e i cittadini vanno informati dei rischi».

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