Alla fine la tanto contestata presentazione non c'è stata. Benedetta Lucini, regional general manager di Uber Italia, «Benny 'a canaglia», come l'anno soprannominata i taxisti milanesi, se n'è andata senza presentare il nuovo servizio Uber pop.
L'occasione era la «Wired next fest» organizzata ai giardini Montanelli dove alle 14 appunto era in agenda l'intervento di Benedetta Lucini «Viaggiare low cost» trasformato nei giorni scorsi in un dibattito a tre, con un rappresentante delle seimila auto bianche milanesi, l'assessore alla Mobilità del Comune Pierfrancesco Maran e appunto la numero uno di Uber Italia, per venire incontro alla richieste dei taxisti ed evitare quello che poi è accaduto. Il lancio di uova contro la Lucini, mentre saliva sul palco, le contestazioni, i fumogeni e petardi, cori da stadio fuori dalla tensostruttura hanno creato un clima ad alta tensione che ha portato alla cancellazione del dibattito. Nonostante ciò alcuni tassisti hanno cercato anche di forzare l'ingresso del tendone, ormai vuoto, arrivando alla scontro con la polizia.
«Vogliamo la guerra» «saremo il vostro New Vietnam» «stop Uber» alcuni slogan. La rabbia e l'esasperazione delle circa 350 auto bianche si percepiscono nell'aria: «le regole sono uguali per tutti, noi paghiamo le tasse, abbiamo un regolamento e lo rispettiamo, subiamo controlli, applichiamo tariffe fisse e tassametro, molto spesso un mutuo per finire di pagare la licenza: perché in questo paese si permette a chi non è in regola di operare indisturbato? Basta illegalità». Nel mirino, da mesi l'applicazione Uber che permette di chiamare un'auto con conducente dal cellulare, pagando con carta di credito. Ma anche noi abbiamo le applicazioni e siamo prenotabili con il cellulare» continuano i tassisti. Il problema? Gli autisti di Uber, o meglio le compagnie o cooperative di autonoleggio con conducente (NCC) che collaborano con la multinazionale californiana, non rispettano le leggi, in particolare la legge quadro 21 del 1992». Il comitato dei tassisti milanesi, che raccoglie oltre un centinaio di conducenti fuori dai sindacati, chiede «il ritiro della determina comunale 209/2013 del 29 luglio 2013 inutile per dirimere le pratiche illegali nell'esercizio del noleggio con conducente di Uber, l'immediata interdizione di Uber a svolgere un'attività dichiarata fuori legge dalla stessa amministrazione comunale, o le dimissioni dell'assessore alla Mobilità per evidente incapacità».
L'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, è salito sul palco per replicare alle richieste. «Il Comune non può chiudere applicazioni, serve un meccanismo per regolare e capire chi rispetta o meno le regole. Il Comune darà sanzioni come ha sempre fatto ai singoli conducenti». E poi ha illustrato il documento approvato ieri dalla giunta.
«Un condono» per i tassisti che hanno proclamato lo sciopero selvaggio a oltranza in Centrale, a Linate e in Duomo. «È una protesta spontanea - ha spiegato il portavoce del Comitato tassisti milanesi, Cosimo Tartaglia - non c'è un'organizzazione di base».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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