La Lombardia respira, da domenica passerà da zona arancione a gialla perchè il livello dei contagi è calato e la pressione sui pronti soccorso pure, ma l'emergenza non è finita. E i milanesi hanno dovuto fare con vari livelli di lockdown che hanno imposto ancora mesi di chiusure e sacrifici economici, oltre che personali. Eppure, il Tavolo permanente per l'emergenza Coronavirus costituito a Palazzo Marino durante la prima fase non si riunisce dal 5 giugno. A denunciarlo è il capogruppo di Fdi Andrea Mascaretti, vicepresidente di quel tavolo bipartisan nella prima fase ha permesso ai consiglieri di ascoltare varie categorie produttive, serviva a fare sintesi con la giunta sulle misure anti crisi, in una chiave di collaborazione. Dopo sei mesi di inattività, Mascaretti denuncia che è stata «disattesa la decisione del Consiglio comunale, assunta insieme da maggioranza e opposizione il 5 marzo, nel momento di maggiore crisi e in pieno accordo con il sindaco Sala. Il Tavolo aveva il compito di analizzare preventivamente le esigenze della città legate alla crisi e valutare conseguentemente come investire non solo i fondi del Comune ma anche quelli resi disponibili dal governo e dalla Regione». Tuttavia «questo tavolo si è fermato proprio quando il sindaco avrebbe dovuto partecipare per fare il punto sui trasferimenti e sulle esigenze della città.
Escludere l'opposizione dalla condivisione costruttiva delle risposte da mettere in campo contro la crisi è un atto grave e non rispetta gli impegni presi nell'aula di Palazzo Marino». Mascaretti anticipa che questa mattina insieme agli altri esponenti di minoranza incontrerà il prefetto Renato Saccone sull'atteggiamento della maggioranza nei confronti dell'opposizione.
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