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Taxi, basta blocchi anti Uber dopo due giorni di tensione

Fissata la tregua, il prefetto Marangoni discuterà con il governo sulle cause dei disagi, forse superabili con modifiche normative

Paola Fucilieri

La scena è comica assai. Ieri mattina, corso Indipendenza angolo piazzale Dateo. Sono le 10.40 quando un taxi si ferma in prossimità di un parcheggio che da oltre 30 ore non vede una solo auto pubblica. Tre donne, che non si conoscono tra loro, nonostante i tacchi a spillo e la gonna a tubo del tailleur rampante, si fiondano dal marciapiede come schegge verso la vettura bianca, una Mercedes, aprono in contemporanea in due sportelli posteriori e la terza quello del passeggero accanto al conducente e, infilano la coscia con gamba «taccuta» nell'abitacolo al grido «È mio!». Dopo una discussione decisamente troppo lunga per accaparrarsi un taxi (manco fosse Colin Firth in libera uscita, ndr), le tre decidono che la preda è troppo ambita per lasciarsela scappare o demordere a favore di una o dell'altra. Così si capisce dai gesti che il tassista le porterà, naturalmente a turno, tutte a destinazione. Magari con un po' di pazienza delle tre erinni.

Anche ieri è stato difficilissimo, impossibile prenotare telefonicamente un taxi o trovarne uno disponibile nei posteggi cittadini. La battaglia contro Uberpop per i tassisti è sacrosanta: chiunque sia dotato di una macchina con non più otto anni di vita, ha la patente da tre, ha una fedina penale pulita e non ha mai avuto sospensioni della patente di guida, può iscriversi all'app inventata cinque anni fa a San Francisco e diventare un autista remunerato. «Rubando» clienti a chi la licenza da tassista se l'è sudata sette camicie. Ed è ormai convinto che la squadra di vigili addetti al servizio sanzionatorio del Comune (le cosiddette «Frecce») abbia messo in atto una strategia di basso profilo: poche multe a quelli di Uberpop, insomma.

«La bomba è scoppiata perché l'Amministrazione comunale non ha dato il massimo di sé per contrastare questi fenomeni di abusivismo» tenta di spiegare un tassista con le braccia conserte e appoggiato alla sua auto ferma alla stazione Centrale intorno alle 14.30 a una vecchietta appena tornata da una visita alla sorella a Cremona e con una valigia in mano che non capisce perché chel lì (quello lì, il tassista), con il caldo che fa, non le prenda il bagaglio dalle mani e la porti in fretta a casa, al Lorenteggio, invece di star lì a cianciare cose per lei incomprensibili. «Signora, siamo in assemblea e presidiamo piazza Scala perché il sindaco di Milano è stato troppo tollerante con tutti gli abusivi: abbiamo un'invasione di noleggiatori da tutta Italia che vengono qui a lavorare, poi ci sono i parcheggiatori, i vù cumprà, quelli che si mettono in mezzo alle strade per vendere borse contraffatte, come in corso Garibaldi dove sono ormai semiautorizzati!». La donna lo guarda come un marziano e poi sbotta: «Ma và che il sindaco non lo lasciate a piedi...».

«Si tratta di iniziative autonome e spontanee, totalmente in contrasto con le linee dei sindacati ufficiali che infatti ci richiamano all'ordine. E poi ci mancava solo la circolare del ministero dell'Interno che blocca le sanzioni verso i servizi svolti in modo irregolare...» conclude un tassista fermo a Linate da 2 giorni.

Intanto che gli parliamo comincia a girare voce che, al termine di un incontro in prefettura e a cui hanno preso parte il prefetto Alessandro Marangoni e gli assessori comunali Marco Granelli e Pierfrancesco Maran (impegnatosi ad aumentare il numero delle «Frecce» e quindi a fare più multe ai noleggi con conducente, gli Ncc). Il prefetto ha ascoltato le richieste dei tassisti e si è impegnato a rappresentare al governo i disagi e le proteste messa in atto che per i conducenti possono essere superate con modifiche normative.

La delegazione di tassisti, dopo l'incontro, si è recata in Centrale per spiegare ai colleghi quanto concluso in corso Monforte.

La tensione, però, non si è allentata subito e alcuni tassisti, infastiditi dalle telecamere, hanno minacciato un gruppo di giornalisti fino a costringerli ad allontanarsi. Solo allora hanno deciso di sospendere il blocco e di riprendere subito il servizio. Da ieri sera quindi, tutto è tornato alla normalità: taxi ovunque, centralini finalmente liberi. Ma fino a quando?

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