Rissa a Malpensa ieri mattina, tra gli autisti cinesi di «Risciò» e quelli a noleggio Ncc con l'uso anche di spray urticante. Da due settimane gli autisti si oppongono ai guidatori cinesi senza licenza che lavorano con l'app «Risciò». Duro Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040: «Non bastavano gli abusivi e i servizi più o meno in regola forniti da alcune multinazionali. Ora per la città gira anche gente totalmente irregolare, con addirittura applicazioni di prenotazione dedicate».
Il nuovo «fenomeno» che arriva dalla Cina è un'applicazione dedicata esclusivamente ai propri connazionali che vede «improvvisati autisti effettuare servizio di trasporto persone senza avere alcun titolo o licenza e cosa ancora più grave senza pagare nessuna tassa alla Stato o al Comune».
L'ennesima «goccia di irregolarità» la definiscono da Taxiblu che infligge un'ulteriore bastonata a una categoria minacciata dall'abusivismo. Prima Uber, poi Uber pop, ora i tassisti cinesi. Il presidente di Taxiblu e l'intero settore delle auto bianche auspica «una normativa più stringente che possa realmente scoraggiare ogni forma di abusivismo nel settore». Per Riccardo De Corato (FdI) «Il Comune è totalmente assente.
Per gli abusivi il codice della strada prevedrebbe il sequestro del mezzo (art 85, art.86 cod. strada) ma in Stazione Centrale tutto tace o meglio nessuno controlla. Le normative ci sono, bisogna avere la volontà politica di farle rispettare».
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