Il teatro Beccaria apre il sipario alla città

Dopo la ristrutturazione la sala diventa uno spazio di cultura aperto ai milanesi

Il teatro del Pronto per diventare un teatro della città. Si alza il sipario per trsformare il carcere in luogo di lavoro e cultura. In un luogo aperto capace di scacciare anche un po' di pregiudizi. «La sfida è questa perchè noi facciamo riparazione sociale- spiega Don Gino Rigoldi- Io sono qui da sempre, faccio ormai parte del mobilio e ripeto sempre che a questi ragazzi non si regala nulla: se uno delinque va punito. Però noi proviamo a farli cambiare e perchè ciò accada abbiamo bisogno degli strumenti adatti». E il teatro un po' di «attrezzatura» la mette a disposizione. Così sostenuta dalla Fondazione Marazzina nasce l'idea di rimettere a nuovo il palco e la sala in disuso da decenni. Le vecchie sedie in legno vengono sostituite dalle poltrone rosse donate dalla Scala, le pavimentazioni vengono rifatte con le resine offerte dalla Mapei, il sipario in velluto rosso viene regalato da Peroni, le luci da Spotlight. Il resto lo fanno i ragazzi detenuti che smontano, rimontano, avvitano e verniciano.

Salire sul palco può diventare una svolta: «Non è semplice- racconta Giuseppe Scutellà che con Lisa Manzoni ha fondato la compagnia Puntozero- Io lavoro qui dal '95 e ancora molte contraddizioni non riesco a comprenderle. Ed Errare humanum est viene messo in scena proprio con questa finalità: far luce sul complesso mondo della giustizia minorile rispondendo a tutte quelle domande a cui i ragazzi non sanno dare risposta».

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