Il restauro del teatro Lirico continua a dividere gli animi nel Pd. Ieri i consiglieri del gruppo sono tornati a confrontarsi sul tema, in una riunione sulle opere pubbliche prioritarie. Il restauro della storica sala di via Larga è stimato sui 17 milioni di euro, ma la grande incognita resta la gestione. Così se c'è chi considera un assoluta priorità del mandato, a partire dall'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, c'è chi preferirebbe dirottare la spesa sulla ristrutturazione di scuole. Per il capogruppo Lamberto Bertolè occorre «valutare tutte le strade possibili, per l'obiettivo di un Lirico aperto e capace di stare sulle sue gambe. Il progetto da 16 milioni è rischioso rispetto alla garanzia che poi qualcuno sia in grado di completare i lavori e gestire il teatro». Così il vicecapogruppo Carlo Monguzzi e David Gentili.
Di parere opposto Andrea Fanzago: «È un progetto da fare perché, per un possibile gestore, un conto è avere un teatro nelle condizioni in cui è ora e un conto restaurato. Peraltro occorrono progetti pronti per utilizzare queste risorse: quello sul Lirico c'è, su altri obiettivi no. Bisogna andare avanti». Con lui Marco Cormio, Elena Buscemi e Filippo Barberis.
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