Cronaca locale

Teatro Manzoni In scena «Vite private»

L'ultimo spettacolo in cartellone al Teatro Manzoni per l'attuale stagione passa attraverso il sorriso sardonico e «british» di Corrado Tedeschi e per il fascino di Benedicta Boccoli: i due attori sono protagonisti di Vite private, piéce - per l'occasione diretta e adattata da Giovanni De Feudis, in cartellone fino al 22 maggio - che il celebre drammaturgo Noel Coward scrisse nel 1930 intingendo la penna nel curaro di un'ironia implacabile. Come al solito, al centro delle attenzioni del drammaturgo inglese c'è l'alta borghesia viziata nei modi e nello spirito: una delle più note e riuscite commedie di Coward, Vite private nasce ambientata in Francia negli anni Trenta, ma in questo caso il palcoscenico su cui si muove la coppia Tedeschi/Boccoli echeggia un imprecisato periodo tra gli anni '50 e '60, habitat dove un'umanità agiata si impone la legge suprema di prendere ogni cosa con deliberata leggerezza. Per i britannici, si sa, l'imbarazzo è più grave di un crimine efferato, e dunque misura ed eleganza servono ad anestetizzare ogni impiccio dell'esistenza. In una realtà di questo tipo Elyot e Amanda, divorziati da cinque anni e nel frattempo risposatisi, si rincontrano imprevedibilmente durante la loro nuova, reciproca luna di miele. Scoprono di essere alloggiati in camere adiacenti dello stesso albergo e, per sentenza del destino, realizzano che non c'è proprio modo di evitarsi. Equivoci, colpi di scena e tranelli serviranno a dimostrare a entrambi che sono fatti, sempre e comunque, l'uno per l'altra. Anche se la felicità insieme non è proprio cosa. Perfetto Elyot della situazione è il nostro «Cary Grant italiano», Corrado Tedeschi sul quale una storia di questo tipo cade come un perfetto abito di sartoria: «Sono cresciuto con le commedie sofisticate con Katherine Hepburn e Cary Grant - spiega l'attore genovese adottato da Milano - Per me il cinema americano era quello, più che quello di John Wayne. Grant era bello ed elegante e al contempo faceva ridere. Ecco, io mi sforzo di seguire la sua ricetta». Partner alchemicamente perfetta si dimostra benedicta Boccoli, che ammette: «In scena mi trovo ottimamente con Corrado perché ridiamo delle stesse cose. Qualche volta ci capita di improvvisare: se accenno un minimo commento con gli occhi, lui lo percepisce subito, e si va per un po' a ruota libera.

Per massima preoccupazione del nostro regista».

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