Giornata singolare quella di ieri per i carabinieri della stazione di Segrate. Proprio nelle stesse ore in cui in aula, a Milano, i giudici ascoltavano la testimonianza dell'appuntato scelto Simone Zerbilli - tra i primi il 20 marzo a intervenire lungo la Paullese per mettere in salvo i 51 bambini della Media Vailati di Crema sequestrati da un autista senegalese sullo scuolabus - i suoi colleghi e tutta la compagnia di San Donato, guidata dal maggiore Antonio Ruotolo, erano ugualmente impegnatissimi, anche se altrove, «sul posto» e proprio a Segrate. Dopo un tentativo di rapina tramutatosi in un vero e proprio conflitto a fuoco con un vigilantes ferito non gravemente davanti al megastore «Bricoman» di via Lambretta.
In realtà si è trattato di un vero e proprio assalto armato. Con l'esplosione di ben quindici colpi d'arma da fuoco e che solo per un soffio (o forse in questo specifico caso sarebbe meglio parlare proprio di miracolo) non si è concluso in tragedia. Il negozio infatti apre al pubblico alle 7 e ieri, quando i tre vigilantes della Mondialpol sono stati assaliti da una batteria di altrettanti rapinatori dopo aver appena ritirato i contanti dalla cassa continua all'esterno del negozio, in un luogo lontano dal passaggio, erano le 7.30: dentro, oltre al personale, c'erano già dei clienti.
Come testimonieranno più tardi le guardie giurate, quando il blindato è giunto in via Lambretta, non avevano notato nulla di anomalo nel piazzale antistante il «Bricoman». «I tre banditi sono apparsi all'improvviso, come se uscissero dal nulla. Quando sono scappati abbiamo realizzato che erano arrivati lì a bordo di una Ford Fiesta nera parcheggiata davanti al negozio...Ci aspettavano, era chiaro, sapevano che saremmo arrivati a quell'ora. Avevano dei cappucci in testa, forse uno si è calato anche un passamontagna sul volto quando ce lo siamo trovati davanti, non ricordo... So solo che sembravano molto sicuri del fatto loro, tutti e tre impugnavano una pistola e ci hanno puntato contro le armi senza parlare, intimandoci a gesti di consegnare il denaro appena prelevato. Noi non abbiamo mostrato indecisione, non avremmo ceduto facilmente, l'hanno capito. E a quel punto uno di loro ha sparato» è una delle testimonianze resa a verbale ai carabinieri.
Un rapinatore ha infatti ha esploso sei colpi di pistola calibro 9x21 contro le guardie giurate. Anche la «risposta» è stata altrettanto immediata, una sorta di fuoco incrociato: un vigilante ha sparato ben nove colpi, con una Glock dello stesso calibro di quella dei banditi, senza colpire nessuno. Sembra incredibile ma in questo conflitto a fuoco il solo a rimanere ferito, e per fortuna in modo lieve, è stato il caposcorta 44enne della pattuglia di vigilantes.
Raggiunto non da uno dei proiettili esplosi in questa sorta di Far West in strada, ma da delle schegge metalliche, l'uomo ha delle ferite superficiali a una gamba e allo zigomo ed è stato trasportato all'ospedale San Raffaele a bordo di una delle auto dagli stessi carabinieri, arrivati pochi attimi dopo la fuga dei rapinatori a bordo della Fiesta su cui erano giunti sul posto. Ora i militari della compagnia di san Donato passeranno in rassegna i filmati delle telecamere e indagano sul colpo fallito insieme ai colleghi del nucleo investigativo di Milano.
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