«Terapie intensive? Ci servono 500 medici e mille infermieri»

Sos della Regione che in 2 giorni ha assunto 136 operatori. Sospese le visite ambulatoriali

Antonio Ruzzo

«Il totale dei casi di Coronavirus in Lombardia sono saliti a 2.251, i ricoverati 1.269, oltre ai 244 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 364 persone, che quindi si riducono rispetto al giorno prima. Crescono per fortuna le persone dimesse, che sono 376. In un solo giorno sono 126 in più. I decessi sono arrivati a 98. C'è un incremento di 25 casi tra ieri e oggi. I deceduti sono tutte persone estremamente anziane, molte dell'area zona rossa del Lodigiano e qualcuno nell'area Bergamasca. Questa è la prevalenza poi c'è un caso di Milano, di Bresso».

L' assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera fa il punto sull'emergenza Coronavirus nel corso della solita conferenza stampa del pomeriggio. E' quasi un rito, triste per ora anche se si spera al più presto di riuscire ad invertire la rotta, a cambiare il segno di dati che vedono Regione, medici e lombardi in prima linea sul fronte sanitario. Due le parole d'ordine. Fare tutto il possibile (e anche di più) per contenere il contagio ed evitare di mettere in sofferenza un sistema sanitario che per ora regge. E quindi preservare le grandi città lombarde il più possibile perchè se il contagio si estende alle metropoli diventerebbe tutto più difficile: «A Milano i casi di coronavirus sono saliti a 86- spiega l'assessore- Tranne Cremona, che ha un numero di casi più significativo, le altre grandi città lombarde hanno dei numeri estremamente bassi. Un dato che approfondiremo, ma che speriamo che possa rimanere così. Quando abbiamo invitato a rallentare la vita sociale lo abbiamo fatto per questo. Stiamo cercando di preservare le grandi città». Fronte comune contro il virus quindi. Da oggi viene sospesa in Lombardia infatti l'attività ambulatoriale di tutte le strutture pubbliche e private, tranne quelle urgenti e non differibili. «Il sistema regge- spiegano in Regione- anche se l'afflusso nei presidi di frontiera è di 50, 60 o 70 persone al giorno, tutte con problematiche polmonari».

E poi i rinforzi: «Il Governo ha detto di raddoppiare le terapie intensive, ma non si raddoppiano con un decreto. Abbiamo bisogno soprattutto di personale qualificato- spiega Gallera- Abbiamo fatto i calcoli, per riuscire a incrementare significativamente le terapie intensive abbiamo bisogno di 500 medici e di 1000 infermieri che siano formati. Dobbiamo assumerli e avere norme flessibili che ci consentano di ingaggiarli anche a chiamata diretta e abbiamo chiesto, senza aver ancora ottenuto una risposta, di anticipare le lauree degli infermieri. Ci sono 350 infermieri che si dovrebbero laureare ad aprile, abbiamo chiesto di farlo a marzo per inserirli immediatamente nel sistema sanitario».

Intanto in due giorni sono stati assunti 136 operatori sanitari e da questa mattina diventa pienamente operativo l'Ospedale militare di Baggio: «Abbiamo avuto un momento di confronto con tutte le Ats per individuare le priorità e definire un protocollo di invio e di accettazione- conclude l'assessore- Oggi dovrebbero arrivare i primi casi: uno da Brescia e uno di Bergamo».

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