Terremoto, 100 milioni di danni in regione

Terremoto, 100 milioni di danni in regione

Dopo la paura, arriva il momento della conta dei danni. E dalle prime stime sembra che il terremoto di martedì ne abbia provocati parecchi, di sicuro superiori ai 100 milioni di euro. A confermarlo è lo stesso presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che ieri ha fatto un sopralluogo nel Mantovano assieme ai suoi assessori. «I danni sono gravi, ancora di più che dopo la prima botta. Dobbiamo e vogliamo essere vicini a tutti: alle persone che hanno perso una casa, speriamo soltanto temporaneamente. Qui si sta giocando il futuro di un pezzo importante della nostra regione, della nostra filiera produttiva».
Per aiutare le imprese colpite a tirare il fiato, la Regione ha messo a punto un pacchetto ad hoc: moratoria dei rimborsi dovuti al Pirellone, credito immediato alle aziende, accesso al piano di sviluppo rurale per le imprese del settore agroalimentare, anticipo al mese di luglio degli aiuti della Politica agricola comunitaria e, infine, differimento del versamento della trattenuta per la quota latte del mese di marzo. Se Formigoni apprezza il piano degli aiuti studiato dal governo, l’ex presidente del Consiglio lombardo Davide Boni chiede di più e suggerisce, anziché di aumentare la benzina, di «destinare ai terremotati l’accise per l’emergenza immigrazione». L’aumento della benzina non convince nemmeno il vice del Pirellone Andrea Gibelli che accusa il premier Mario Monti di sfruttare l’emergenza terremoto «per fare cassa e aumentare il gettito fiscale». Il consiglio regionale dedicherà al tema sisma la seduta del 19 giugno, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo presieduta da Fabrizio Cecchetti. Si parlerà delle attività maggiormente in difficoltà, tra cui i caseifici, gli stabilimenti di lavorazione della frutta, le cantine, le acetaie e i magazzini di stagionatura dei formaggi Grana e Parmigiano ma anche case rurali, stalle, fienili con macchinari distrutti e animali morti. Tanto che la Coldiretti, calcolando anche le perdite nelle province emiliane, parla di danni per 500 milioni. Tutte le istituzioni stanno facendo la loro parte, mettendo a disposizione fondi e uomini. La protezione civile regionale è sul posto e quella della Provincia ha allestito a San Giacomo delle Segnate, in provincia di Mantova, un campo con 46 tende per ospitare 250 persone colpite dal sisma. In tutto nelle tendopoli alloggiano 2.096 persone. Al dramma della popolazione si è sommato quello del patrimonio artistico e culturale. La giunta lombarda ha visitato la chiesa di Quistello, dedicata a San Bartolomeo: se la terra dovesse tornare a tremare, alla navata crollata nei giorni scorsi potrebbe aggiungersi il crollo della facciata già transennata. E soprattutto sono tante le persone che hanno paura, soprattutto gli anziani. C’è il rischio di nuove scosse? I sismologi parlano di assestamento e gli esperti sono al lavoro per capire.

Tra questi anche Elisa Varini, ricercatrice del Cnr-Imati di Milano che, grazie ha una borsa lavoro messa a disposizione da Afol Milano, l’agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro della Provincia di Milano, ha messo a punto uno studio sulla sismicità della Pianura Padana: una sismicità tutta particolare fatta di scosse che si sentono anche a oltre 100 km di distanza ma che, grazie all’estensione del territorio, vengono ammortizzate.

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