Il terremoto scoppia alle prime ore del mattino e scuote Palazzo Marino e Pirellone. Il sindaco Beppe Sala e il governatore Attilio Fontana sono insieme a Roma, pronti a collegarsi in video con Brisbane, Australia, per convincere il Cio ad assegnare le Olimpiadi 2026 a Milano-Cortina, quando i siti lanciano la notizia della maxi inchiesta per corruzione in Lombardia. Quasi 100 persone indagate e tra i 43 arrestati ci sono due golden boy di Forza Italia, Fabio Altitonante, consigliere e sottosegretario regionale con delega allo Sviluppo dell'area Expo (ai domiciliari) e il consigliere comunale e vicecoordinatore lombardo Pietro Tatarella, candidato alle Europee. Ma finisce agli arresti anche Mauro De Cillis, direttore operativo di Amsa già dal 2008 (e con un ruolo più forte in azienda dai tempi di Pisapia, quando sparì la figura del dg) e dovranno comparire per presunto abuso d'ufficio Franco Zinna, direttore centrale dell'Urbanistica che fa capo all'assessore Pd Pierfrancesco Maran, e un'altra dipendente. La conferenza stampa i in Procura è fissata a mezzogiorno e le bocche rimangono cucite: Sala a Roma prende tempo («adesso è difficile commentare»), l'assessore Pd Marco Granelli - che la delega all'Ambiente e tiene i rapporti con Amsa - mantiene il riserbo. Sorpresa e cauta la vicesindaco Anna Scavuzzo. Emerge che ci fu un tentativo di corruzione nei confronti del governatore Attilio Fontana, ma non lo percepì come tale, viene citato come «parte offesa». Mirko Mazzali, avvocato ed esponente di Milano Progressista, avverte i naviganti su Facebook che «è la giornata giusta per dimostrare di essere garantisti» ma l'assessore Pd Pierfrancesco Majorino, in campagna per l'Ue, definisce subito «inquietanti gli arresti in Lombardia», «senza emettere sentenze» sottolinea che «tra gli arrestati c'è Altitonante, uomo chiave della destra che governa la Lombardia» e avverte che «c'è da chiarire il ruolo di Fontana. Se c'è stato un tentativo di danni di corruzione lo ha denunciato? Su questo bisogna fare chiarezza subito». E tra i suoi contatti su Facebook c'è chi gli domanda se è lo stesso Majorino che definì «esemplare» Maran quando, un anno fa, respinse l'offerta di una casa da parte di uomini del gruppo Parnasi dicendo «qui non si usa». Una risposta sdegnata, ma appresa a mezzo stampa per via delle intercettazioni. Fanno notare a Majorino che l'assessore non corse a denunciare il caso in Procura, e chiedono una parola anche sul dirigente dell'Urbanistica sotto inchiesta. Maran per ora non parla. Il Comune sta studiando le carte per decidere se prendere provvedimenti.
Sala, alle 17 a Firenze per fare campagna al Pd Dario Nardella, difende Fontana: «Siamo su due schieramenti diversi ma lo ritengo una persona specchiata. C'è un sistema di illegalità che storicamente ha sempre ruotato intorno alla Regione. Il Comune è toccato dal fatto che c'è un dirigente accusato di abuso di ufficio. Non voglio dire che la cosa non sia grave, ma sembra non ci siano dei soldi che corrono. Stiamo ad osservare».
Prudenza impongono le perquisizioni in Comune, e il pm Adriano Scudieri ha riferito che due appalti pubblici «truccati» hanno portato alle misure cautelari, uno per il «servizio neve» a Milano per gli anni 2017-2021 (sotto la giunta Sala) ma «sono in corso accertamenti su un'altra decina di appalti pubblici di Amsa, A2a e Mm», tutte società partecipate dal Comune. Forza Italia attende il pomeriggio per ribadire «fermamente il principio del garantismo» ma sospende temporaneamente Tatarella e Altitonante dalle cariche nel partito.
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