Tessera più biglietto Il «pacchetto» del Pd è uno spot bugiardo

I Dem offrono iscrizione e ticket scontato ma i conti della proposta non tornano E l'iniziativa scatena l'ironia dei politici

Sembra una puntata di «La sai l'ultima?». Il «pacchetto convenienza» del Pd - un ingresso a Expo agli under 30 che si iscrivono al partito - scatena tra i politici una gara di barzellette. C'è chi imita la ex teleimbonitrice Wanna Marchi («prendi due e paghi uno, in omaggio anche una batteria di pentole senza coperchi, d'accordoooo?» scrive su Facebook il consigliere Fdi Riccardo De Corato) e chi consiglia ai dem di «stare attenti ai bagarini» (battuta del coordinatore provinciale di Forza Italia Luca Squeri). Lo spot del Pd ha sollevato polemiche e sfottò. E anche il sospetto di aggirare i giovani con una pubblicità ingannevole, tant'è che ieri pomeriggio è stata corretta. Nella prima versione era scritto: «Hai meno di 30 anni? Iscriviti al Pd di Milano e acquista da noi il tuo biglietto Expo. Spendi solo 25 euro invece di 50». Ma come, hanno osservato in molti sul web, l'ingresso all'Esposizione costa 32 euro, mica 50. Allora chi si intasca la differenza? Ed ecco che viene formulata dai dem una seconda versione dell'offerta: «Siamo anche tra i rivenditori autorizzati di Expo. Il costo per gli iscritti è di 22 euro» e ci sono 100 ticket a disposizione, «per i giovani sotto i 30 anni + di 25 euro comprensivo della tessera Pd 2015». Che da sola, ma non è specificato, costerebbe 15 euro. Quindi: il ticket per l'Esposizione si paga solo 10 euro. Non è completamente omaggio («non lo avevamo mai detto» dice il segretario metropolitano Pietro Bussolati) ma resta uno scontone che si attira una marea di sfottò e proteste dal resto della sinistra, e anche da qualche esponente Democratico, come il consigliere comunale Gabriele Ghezzi.

«Modernismo, promozione, autofinanziamento? Cari amici del Pd, capisco che le ragioni del mercato vi abbiano convinto e , fate pure quello che volete. Ma la politica, e la tessera, sono una cosa seria. Se voglio gli sconti vado al super» bacchetta il comunista Francesco Rizzati. Se il leader M5S Beppe Grillo si scatena sul blog, ed essendo pure un esponente No Expo oltre che anti-Renzi parla di «due pacchi al prezzo di uno», il consigliere regionale grillino Stefano Buffagni si augura che «per il futuro il Pd ci risparmi una tessera più un gratta e vinci finanziato dalle lobby del gioco d'azzardo. Entrare a parte del Movimento 5 Stelle è gratis, non obbliga ad andare a Expo e in più garantisce la restituzione di fondi pubblici ai cittadini». Dal centrodestra è un coro di dissenso. Per il coordinatore Ncd Nicolò Mardegan «l'operazione getta discredito su tutti i partiti, su Expo e sul modo di fare politica»m per quella di Forza Italia Mariastella Gelmini «è una trovata infelice che banalizza il valore internazionale dell'Esposizione».

Sel boccia la promozione del Pd milanese («mischiare il tesseramento alla promozione di un evento, non capendo poi se l'omaggio sia il biglietto o la tessera, non è ciò che noi intendiamo come innovazione della forma partito» sostiene la coordinatrice provinciale Anita Pirovano, ma si dissocia anche dall'interrogazione parlamentare del deputato vendoliano Bordo («il governo si dedichi ad altro»).

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