Testamento biologico la giunta Pisapia costretta alla frenata

Sul biotestamento la giunta passa (di nuovo) la palla al consiglio. É il destino dell'assessore Piefrancesco Majorino: avrebbe voluto che fossero sindaco e giunta a votare il registro sulle coppie di fatto e invece ha dovuto accontentarsi di una delibera di iniziativa consiliare. Dopo il registro gay, gli è bastato annunciare giorni fa un capitolo dedicato al fine vita nel Piano di zona che verrà varato oggi in giunta per far sobbalzare i cattolici del Pd, dal vicesindaco Maria Grazia Guida ai consiglieri Fanzago e Cormio. Giuliano Pisapia ha convocato ieri un vertice di maggioranza per trovare una via d'uscita. Avendo ben presente un problema tecnico e uno politico. Primo: il Piano di zona, che riassume le linee guida dell'amministrazione sul campo sociale e sanitario, deve essere approvato per legge entro il 27 settembre. Ed entro il 30 deve iniziare la discussione sull'assestamento di Bilancio. Il biotestamento è tema capace di paralizzare l'aula. Secondo, è ancora troppo fresca la frattura nella maggioranza sul registro gay, si rischia di rimettere in piazza le polemiche interne. Se è la giunta a votare sì, chi si dissocia in aula viene accusato di alto tradimento. Dunque, ogni riferimento al testamento biologico nel testo originale è stato annacquato. Nel Piano originale si diceva esplicitamente che il Comune «propone di aggiungere» alla Carta dei diritti del malato quello «alla manifestazione anticipata delle direttive di fine vita». Si ricorderà solo l'articolo 32 della Costituzione che stabilisce il diritto per Che sancisce il diritto dei cittadini a «non essere obbligati a determinati trattamenti sanitari se non per disposizioni di legge». Nessun passaggio sul tema dell'eutanasia, e verrà cancellato anche la citazione del caso Welby («il problema - si leggeva nel testo - è più che mai attuale e i casi Welby ed Englaro sono stati solo le punte visibili di un iceberg molto più vasto e ancora poco riconosciuto»). Il Piano nella versione iniziale parlava del «diritto di ogni individuo ad esprimere le proprie volontà attraverso il rifiuto dell'accanimento terapeutico». Passo indietro in giunta dunque, che affronta il biotestamento solo con un passaggio soft, e uno avanti del consiglio comunale, visto che sarà quella la sede per approvare una delibera, magari già entro fine anno. Il dibattito partirà in Commissione domani, convocate insieme quella agli Affari istituzionali presieduta da Marilisa D'Amico e quella ai Referendum da Marco Cappato. Il testo della delibera potrebbe partire dal quesito dei radicali firmato da 6mila cittadini.
I cattolici del Pd in aula sul registro gay si erano astenuti. «Io prediligo la tutela della libertà di coscienza dei consiglieri» anticipa la capogruppo Carmela Rozza . Tra i punti inseriti nel Piano di zona, la necessità di ridefinire la governance sul sistema sanitario metropolitano» (il Comune vorrebbe assumere competenze oggi in capo ad Asl) e la creazione di una centrale unica per i servizi sociali, per facilitare l'accesso a voucher e sussidi, ma anche per controllare meglio la distribuzione.
Per lunedì alle 20 il Comune ha organizzato al Cinema Anteo la proiezione speciale del film «Bella addormentata» con il regista Marco Bellocchio.

Il film presentato ieri al festival di Venezia che si svolge in sei giorni, gli ultimi di Eluana Englaro la cui vicenda però rimane sullo sfondo. «Un contributo importante al tema del fine vita oggi al centro della discussione politica e culturale» afferma l'assessore Stefano Boeri.

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