(...) Il direttore di Avvenire ha quindi sottolineato come la Chiesa, cattolica, globale e quindi già da molto tempo «comunità delle differenze» dove convivono tradizioni e le culture diverse, sia ben di più rispetto a ciò che viene rappresentato. Tettamanzi, concludendo i lavori, ha risposto alle osservazioni dei direttori ricordando che la Chiesa è per sua natura «umana e divina, presente nellazione e dedita alla contemplazione». La Chiesa «vuole far notizia perché alla sua origine cè una notizia, la resurrezione di Gesù e se questo non traspare significa che essa è inadeguata alla sua missione», e quando interviene nel dibattito, «non lo fa per proprio interesse ma per difendere luomo e la sua dignità, avendo come metro di paragone il Vangelo».
Troppo spesso invece, ha osservato larcivescovo, «la realtà della Chiesa e il suo annuncio sono associati allazione di un gruppo di potere, allespressione di una parte politica, di un movimento culturale, di una delle tante voci che cercano di imporre il proprio parere nella piazza mediatica». A margine dellincontro, Tettamanzi ha infine dichiarato che i media italiani sono «superficiali» nel trattare temi delicati come quello dellimmigrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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