Titoli milionari in Microsoft «La Cocco è in conflitto»

L'assessore pubblica i redditi online ma sbaglia le cifre: 36mila euro invece di 3,6 milioni. È polemica

(...) sulla situazione patrimoniale allegata ai redditi. Il sindaco l'ha definito un «mero errore», ma certo le è servito a prendere tempo, perchè solo dopo l'ultima versione sono ri-scattate le polemiche. Andando con ordine. In mattinata il sito del Comune pubblica i redditi della Cocco riferiti al 2015. La dirigente in aspettativa di Microsoft dichiarava un imponibile pari a 225.618 euro, nessuna abitazione principale, due fabbricati posseduti al 100% a Milano e uno a Sestri Levante, una Polo del 2002. Il faro è puntato sulle azioni possedute dall'assessore. Nella prima versione - che ha compilato in questi giorni ma fotografa il suo patrimonio al primo settembre 2016, quando è entrata in carica - ha dichiarato di possedere titoli in Enel spa, Telecom Italia, Expredia, Tripadvisor e Microsoft. E ovviamente l'interesse si concentra sul colosso dell'informatica, da cui si è messa in stand by per assumere le deleghe in Comune, e occuparsi proprio della riforma digitale. Si legge «0,0000076%». Fatti i calcoli, il valore ammonterebbe a circa 38mila dollari, intorno a 34mila euro. «La Cocco ha pubblicato i redditi quindi siamo a posto, il caso è chiuso» dichiara il sindaco. Il giorno prima l'assessore era andata da lui pronta a dimettersi, l'ha convinta a restare, mettendosi in regola con la legge sulla Trasparenza. Peccato che un paio di ore dopo gli tocca precisare che «la Cocco ha fatto un errore con i decimali e adesso sta correggendo». È stato «un mero errore. Mi dispiace, è chiaro che si poteva pubblicare tutto subito dall'inizio, ma era una valutazione personale e l'assessore riteneva che far vedere una cifra del genere potesse crearle problemi, non si sentiva tranquilla. Rimane il fatto che di fronte all'idea di perdere il suo lavoro ho agito con tempestività e adesso facciamo la lavorare». E in effetti la terza versione mostra una cifra che in aula ha fatto subito gridare al conflitto di interessi. Aveva sbagliato i decimali anche per le altre partecipazioni, ma i due zeri in meno nei titoli Microsoft (la versione corretta è «0,00076%») fanno schizzare il valore a 3,6 milioni di euro. Secondo qualche rumors potrebbe averle già liquidate. E non si sa quanto valgono le azioni che rischia di perdere restando in carica oltre il primo settembre: la multinazionale assegna ai manager un premio annuale in titoli che possono ritirare solo dopo 5 anni, se sospendono il lavoro per più di 12 mesi perdono tutto il pacchetto. E l'aspettativa della Cocco termina l'1 settembre. Potrebbero accorciarle la vita politica i partiti dell'opposizione. «Deve dimettersi, ha un enorme conflitto d'interessi. É questa la trasparenza del Pd?» tuonano i deputati milanesi dei 5 Stelle Carinelli, Pesco e Di Stefano. «Mi pare evidente che l'assessore sia incompatibile con le deleghe che le sono state attribuite, tra cui quella alla digitalizzazione del Comune. C'è un conflitto di interessi palese, Microsoft è un'azienda con la quale il Comune interagisce» afferma il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi, e il collega Pietro Tatarella chiede al sindaco di «cambiarle almeno le deleghe.

Abbiamo un dipendente Microsoft in aspettativa con quasi 4 milioni di euro in azioni che si occupa di digitalizzazione per il Comune di Milano con affidamenti che vengono dati a società da parte della giunta, quindi lei compresa». Il Comune precisa che nell'assestato 2016 sono stati assegnati 733mila euro nel 2016, circa il 3,3% del totale delle spese in materia di informatica, e la previsione per il 2017 è in linea.

Chiara Campo

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