Tra topi e rifiuti, è nato un nuovo campo rom

Tra topi e rifiuti, è nato un nuovo campo rom

Vanno al lavoro laccati di tutto punto, con le scarpe lucide e il cappotto ben spazzolato. Ci tengono ad essere in ordine e il «galateo» della società per cui lavorano richiede un certo tono, una certa etichetta. Tutto va in fumo però a pochi metri dall'ingresso dell'ufficio.
Nel cortile vicino al portone, gli impiegati di uno stabile di viale Cassio Dione, zona Mecenate, si trovane a dover fare lo slalom tra i topi. «Sì, ma mica topini di campagna - spiega Margherita, impiegata, terrorizzata - sono proprio pantegane grosse come gatti. Una situazione assurda». I ratti sono ovunque, senza scrupolo. «Girano perfino sul marciapiede e tra un po' imparano ad attraversare la strada» commenta esasperata una signora che risiede in zona.
«In ufficio non possiamo tenere aperta la finestra - denuncia Daniele - da fuori arriva un tanfo insopportabile. Spesso fanno falò con i rifiuti e non si può davvero respirare». Fuori, appunto. Fuori si vedono scene da Bronx. Gli impiegati le osservano al di qua dei cancelli, da mesi. «Un tempo c'erano solo due baracche, una specie di bivacco e basta - protesta Daniele - Ora invece, in pochissimo tempo, è stato messo in piedi un vero e proprio accampamento rom senza che nessuno impedisse niente».
In via Cassio, nel silenzio generale, è sorto un nuovo campo nomadi. Ci sono baracche, lamiere di eternit come tettoie, tavoli, sedie e perfino mobili di vecchie cucine recuperate chissà dove. Ci sono cartoni bagnati, teli plastificati, vecchie auto, capanne allineate una a fianco dell'altra. E c'è la spazzatura, tanta spazzatura. I sacchi di immondizia vengono abbandonati a cielo aperto, senza scrupolo. Gli impiegati delle società costrette a convivere con il campo rom hanno più volte segnalato all'Amsa la situazione. Le camionette verdi della raccolta rifiuti passato a portare via i cumuli di sporcizia ma dopo un paio di giorni la situazione è punto e a capo. E il viale si trasforma nuovamente nel «paradiso della pantegana». «Troviamo escrementi sulle auto, ovunque, è un disagio vero ed assistere ogni giorno a questo villaggio abusivo che cresce sempre di più non può che farci indignare.

Non ci sentiamo sicuri, ci sono giri strani».
Gli impiegati eche bazzicano il quartiere si sono dati da fare ed hanno cercato di contattare il Comune, i vigili, l'ufficio igiene, l'Asl. Telefonate su telefonate. Ma finora non hanno avuto nessuna risposta.

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