La Torre Velasca da «grattacielo con le bretelle» a uffici di lusso

Hines e Prelios acquistano da Unipol il primo progetto verticale del 1957 In vista la riqualificazione interna e una risistemazione della piazza

Marta Bravi

La Torre Velasca, uno tra i più celebri simboli architettonici della città, cambia proprietà. È stato firmato ieri il preliminare per l'acquisizione da Unipol agli americani di Hines. L'asset è stato acquisito attraverso un fondo di investimento italiano di nuova costituzione - Hevf Milan 1 Fund - gestito da Prelios Sgr.

Il prezzo di acquisto non è stato ufficializzato, ma, secondo indiscrezioni, Hines avrebbe messo sul piatto circa 150 milioni di euro, a cui si dovrebbero aggiungere circa 50 milioni di euro per la ristrutturazione. È previsto infatti un intervento «cinque stelle» di rinnovamento e ammodernamento interno dell'edificio che sarà destinato in prevalenza a uffici. Finalmente, viene da dire, sarà riqualificata anche la piazza che ospita il «grattacielo con le bretelle», come la chiamarono i milanesi storditi da quell'esperimento architettonico, e che le dà il nome.

La Torre, un edificio di 27 piani, alto 106 metri e realizzato tra il 1955 e il 1957, si sviluppa su oltre 20mila metri quadrati di uffici, residenze e negozi. Progettato da Bbpr, gruppo di architetti italiani costituito nel 1932 da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers, venne realizzato in soli 292 giorni e otto di anticipo rispetto ai tempi di consegna, con un anno di anticipo sul grattacielo Pirelli. Bollato anche da Bianciardi ne La vita agra come un «torracchione di vetro e cemento», rappresenta il primo esempio di architettura post razionalista brutalista ed è un simbolo dello skyline milanese. «Punto di riferimento immediatamente riconoscibile a tutti i residenti e visitatori di Milano, questa acquisizione ci offre l'opportunità di dare nuova vita alla configurazione e agli interni ormai obsoleti, trasformando la Torre in uno spazio di lavoro moderno e contemporaneo», ha spiegato Mario Abbadessa, senior managing director e country head per Hines in Italia». «Siamo orgogliosi - ha affermato Luigi Aiello, Chief of Corporate & Business Development del gruppo Prelios - di aver collaborato con Hines a una transazione così importante».

Un'occasione straordinaria anche per poter far rinascere un pezzetto del centro cittadino, grigio e trascurato che finalmente avrà il «trattamento» che si merita. La riqualificazione della bistrattata piazza Velasca, infatti, dovrebbe intrecciarsi anche con il collegamento pedonale tra le fermata M3 di Missori e la nuova stazione di M4 a Sforza.

Il progetto al momento in lizza è quello che vede una parte interrata lunga circa 170 metri da piazza Velasca sotto via Pantano e l'altra dall'uscita della stazione metropolitana di via Sforza all'aperto. Una passeggiata lungo il vialetto alberato che costeggia il colonnato dell'Università.

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