Per una manciata di voti non è stato eletto il 26 maggio Stefano Maullu: la conferma l'ha avuta quando Carlo Fidanza - a differenza della capolista Giorgia Meloni - ha deciso di «optare» per un secondo mandato da deputato europeo. Saranno Fidanza e Pietro Fiocchi i due eletti effettivi della circoscrizione Nord-Ovest per Fratelli d'Italia. Maullu per 179 voti è risultato quarto, ma non per questo è pentito della scelta. Reduce dall'esecutivo nazionale di Fdi, ne ha ricavato «una conferma importante rispetto a ciò che avevo scelto, non solo per l'ottimo risultato di Fdi ma per la prospettiva che va oltre i confini attuali». Vede un «processo che continua, un percorso che può offrire una opportunità nuova e diversa a chi cerca un'alternativa». «Sono felice di aver fatto questa scelta e ho trovato una comunità che ama la politica e la fa pensando alle persone avendo ben chiaro l'interesse nazionale».
L'estrazione di Maullu non è di destra e la prospettiva è quella di un partito che non si ponga il limite di un recinto ideologico: «Conservatore - lo chiama - interclassista, in grado di coniugare al meglio le esigenze di vari strati della società italiana».
Il giudizio sull'attuale governo è chiaro: «Fallimentare». «Il problema di questo governo - spiega - è proprio questo governo, così come è strutturato, senza una strategia coerente. Non c'è contratto che tenga, ci sono troppe contraddizioni, a partire dalle grandi opere, per arrivare al tema eclatante della giustizia. Non c'è visione, non c'è una strategia comune, non c'è un progetto di lungo periodo».
Il futuro del Paese, l'ex assessore regionale lo vede nel centrodestra e in ciò che lo ha sempre caratterizzato, l'attenzione alle imprese, in un momento in cui il vento sembra andare da un altra parte: «Che gli stabilimenti balneari non trovino stagionali per via del reddito di cittadinanza la dice lunga». Dunque? «Per fare le cose che servono al Paese c'è bisogno di un bagno di verità che solo le elezioni possono dare. Intanto questo voto ha certificato la crescita di Lega e Fdi e la bocciatura dei 5 Stelle, la cui demagogia è percepita come estranea alla storia di un'Italia settima potenza industriale del mondo».
Le incognite ora riguardano il modo in cui il centrodestra si articolerà. E la scelta che farà Giovanni Toti, cui Maullu è stato a lungo vicino nei mesi che hanno preceduto il suo passaggio a Fdi: «Credo che abbia le porte aperte in virtù di una proposta che Meloni ha fatto 10 mesi fa ad Atreiu».
«Se volesse dare un contributo e non creare l'ennesimo partito credo che avrebbe le porte aperte. Non basta fare una convention per chiamare a raccolta i suoi. Ma non c'è ostracismo. C'è disponibilità ma Giovanni è intelligente e credo stia cercando di capire quale sia il punto di caduta».
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