Toto-poltrone, tutti gli uomini della sanità

Prima che la riforma della sanità diventi reale c'è un nodo, non di poco conto, da sciogliere: scegliere gli uomini che la renderanno tale.

Il presidente lombardo Roberto Maroni è stato chiaro: entro la fine di agosto ci sarà il rimpasto di giunta e sarà nominato il super assessore al Welfare che unificherà le deleghe di sanità e sociale. «Voglio uno che ci creda più di me» ha dichiarato il governatore silurando l'attuale assessore. Tuttavia Mario Mantovani, almeno nelle dichiarazioni, non sembra intenzionato a presentare le dimissioni. Per lui invece sembrerebbe pronto un importante incarico all'interno di Forza Italia, probabilmente nel coordinamento nazionale con qualche delega agli enti locali. In linea, di fatto, con il progetto dell'autonomia del merito di cui Mantovani parla nel suo saggio politico: un nuovo federalismo «illuminato» ben lontano dal modello leghista e da quello formigoniano.

Per il toto poltrone in giunta, spuntano varie ipotesi: l'assessore alla Sanità potrebbe essere un accademico non operativo (in quota il nome del rettore dell'università di Brescia Sergio Pecorelli), affiancato da due sottosegretari «factotum». In ambienti leghisti si fanno i nomi dei due uomini che hanno scritto la riforma: Angelo Capelli e Fabio Rizzi. Nessuno meglio di loro conosce i risvolti più delicati del provvedimento. «Se Maroni ha bisogno, io sono pronto - dichiara Rizzi - conosco i 34 articoli della riforma parola per parola, sarei contento di poter impostare la fase due». Non è nemmeno escluso che le deleghe della Sanità vengano ricoperte, almeno fino alla fine dell'anno, ad interim da Maroni stesso. O che la partita si giochi al di fuori di schemi partitici.

Forza Italia non si fa cogliere impreparata. E se da un lato il coordinatore regionale Mariastella Gelmini ribadisce che «Mantovani non si tocca e l'assessorato deve restare a Forza Italia», dall'altro si ipotizzano nuovi equilibri. I due sottosegretari da affiancare al futuro assessore potrebbero essere un uomo di Forza Italia e Mario Melazzini (Ncd), attuale assessore alle Attività produttive. Al suo posto subentrerebbe l'attuale capogruppo Fi in Regione Claudio Pedrazzini.

A guidare gli Azzurri fra i banchi del Consiglio regionale verrebbe nominato invece il consigliere varesino Luca Marsico. Forza Italia punta a replicare il tradizionale modello di governo regionale: se la Lega ha la presidenza, Fi deve avere l'assessorato alla sanità e viceversa (come ora in Liguria).

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