Cronaca locale

Una trattoria meneghina sul palco del Menotti

Marta Calcagno Baldini

Di aree per il coworking e di wireless ancora non si parlava, «eppure quella era un'epoca di vera condivisione». Emilio Russo, direttore artistico del Teatro Menotti, ha ideato, scritto e dirige Trattoria Menotti, la nuova produzione del Tieffe che debutta oggi, fino al 16 giugno, in prima assoluta dopo un anno di lavoro. Due chitarre, una batteria, un contrabbasso e altri strumenti per 4 musicisti e 6 attori, che staranno in centro sala su una piattaforma: la platea è stata smontata, lo spazio del palco coperto da un tulle. Gli spettatori saranno fatti accomodare a dei tavolini con sedie, e, durante la serata, potranno assaggiare una vera e propria cena di menù lombardo a cura di Artecucina. Insomma, l'atmosfera è quella delle trattorie milanesi e il clima che qui si respirava negli anni Sessanta-Settanta. «Io sono di Varese, ma negli anni '70 ero già qui - dice ancora Russo - e sono rimasto molto affascinato da quella Milano, era mitica. Si parlava di contro-potere, di pensiero, di idee... e la comicità era colta, amara, nasceva nel freddo e nella nebbia». Con una punta di nostalgia ma soprattutto tanta ironia e cultura Trattoria Menotti è uno spettacolo che vuole raccontare degli anni precisi, «in cui la tolleranza era massima e le idee giravano davvero. E i milanesi sono legati a quel periodo, anche se non lo dicono». Per entrare nel vivo delle atmosfere che Trattoria Menotti vuole evocare, tra le canzoni di Jannaci, Gaber, Walter Valdi, il teatro di Giorgio Strehler, Dario Fo, il cabaret di Cochi & Renato, dei Gufi, si nasconde anche una storia («non è una trama», specifica Russo). È quella della Wanda dei Navigli, una persona realmente vissuta, un omosessuale che si esibiva nelle trattorie appunto sui navigli ispirandosi a Wanda Osiris, la soubrette del teatro di rivista di quegli anni per eccellenza. Tra un giornalista «che alza il gomito», un barbone, una prostituta, un presentatore che si sente Frank Sinatra, un cantante e altri personaggi, tra parole e musica verrà presentato un mondo passato ma a cui, secondo il regista, «bisognerebbe tornare ad ispirarsi».

Sperando che anche il Teatro Menotti, dopo 40 anni di attività, riesca nel suo intento di comprare l'intero stabile. (via Ciro Menotti 11)

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