Nessun incidente e nessuno scontro, nonostante le preoccupazioni della vigilia, per le celebrazioni anche quest'anno organizzate al Cimitero Maggiore in concomitanza con quelle per la Liberazione per ricordare anche i caduti della Repubblica sociale italiana seppelliti al Campo X, il campo dell'Onore.
Domenica, si legge in un comunicato di Roberto Jonghi Lavarini del movimento Destra per Milano, la tradizionale cerimonia militare e religiosa con trecento persone e i labari delle storiche associazioni d'arma: Uncrsi (Unione nazionale combattenti della Rsi, organizzatrice della cerimonia e titolare del campo, presieduta dal comandante Armando Santoro), Anai (Associazione nazionale arditi d'Italia), XMas (Associazione combattenti Decima Flottiglia Mas), Acsaf (Associazione culturale Servizio ausiliario femminile) e Anpdi (Associazione nazionale paracadutisti d'Italia). Presenti anche le delegazioni politiche ufficiali di Destra Sociale, Fiamma Tricolore e Forza Nuova.
Ieri, invece, è stata la volta della commemorazione organizzata da Lealtà e azione e Memento, l'associazione di volontariato che si occupa della tutela e promozione «del patrimonio monumentale, storico e ideale» e che ogni anno ripulisce e sistema il terreno e le lapidi del Campo X, così come fanno in moli altri luoghi d'Italia. «Qui ricordiamo i difensori della Patria uccisi tra il 1943 e il 1945», hanno spiegato alcuni dei trecento partecipanti (il doppio di quelli al campo dei partigiani) vicino alle croci che ricordano tra gli altri Alessandro Pavolini, Osvaldo Valenti, Luis Ferida e Carlo Borsani, l'eroe e cieco di guerra trucidato nei tragici giorni che a Milano seguirono il 25 aprile del 1945. Campo X che rientra tra i Campi militari tutelati da Onorcaduti (Ministero della Difesa) e dove sono sepolte anche tre Medaglie d'oro al Valor militare e alcuni eroi della Seconda guerra mondiale come il maggiore Visconti. «Eppure - si legge nel sito Fb dell'associazione Memento - né il ministero, né il Comune si sono mai presi cura del Campo che rischiava il degrado se non fossero intervenuti i volontari coordinati da Memento in turni regolari di lavoro, anche in vista delle celebrazioni che ogni anno vengono organizzate insieme alle associazioni di ex-combattenti e dei familiari delle vittime». I sepolti sono 925 degli oltre 6mila fascisti uccisi a Milano nel corso della Guerra civile e quelli che qui riposano furono quasi tutti uccisi dopo il 25 aprile.
Tra questi 137 sono della Guardia nazionale repubblicana, 40 della Decima Mas, 52 dell'Esercito, 24 del Servizio Ausiliario femminile, 9 delle Ss Italiane, 7 dei paracadutisti, 5 della Marina, 16 della Polizia e trecento non identificati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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