Si è tenuta ieri mattina la cerimonia di commemorazione per i caduti della Repubblica sociale italiana al Campo X del cimitero Maggiore, dove sono radunati ex combattenti, gli aderenti alla Repubblica Sociale Italiana e i tanti massacrati nelle fasi immediatamente a cavallo della fine della guerra, ma anche attori come Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, eroi della prima guerra Mondiale come Carlo Borsani. Tra il centinaio di aderenti ad associazioni combattentistiche e d'arma, accompagnati da una ventina di militanti di Forza Nuova, e le forze dell'ordine, non ci sono stati momenti di tensione.
Ma molti manifestanti, prevalentemente anziani, hanno denunciato «l'umiliazione di non poter commemorare i propri defunti con il rispetto militare che meritavano». Le consegne della polizia, infatti, erano strette: non è stato possibile presentarsi con bandiere spiegate, nemmeno il Tricolore, e anche con i labari delle associazioni e dei reparti militari storici dei caduti.
Cosi chi è voluto entrare alla spicciolata a Musocco - le prescrizioni della Prefettura prevedevano l'ingresso solo a piccoli gruppi - ha dovuto lasciare le bandiere, tre Tricolori per la precisione, fuori dai cancelli.
«Non era consentita nessuna manifestazione - spiegano dalla Questura - e quindi entrare con qualsiasi simbolo». Quattro giovani, aderenti ad associazioni di estrema destra, hanno fatto il saluto romano e sono stati identificati.
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