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Troppi tagli? Il pediatra s'ingegna e fa pagare le consulenze extra

Troppi tagli? Il pediatra s'ingegna e fa pagare le consulenze extra

Essere medico in tempo di crisi fa aguzzare l'ingegno. E così un pediatra milanese si è improvvisato imprenditore di se stesso ed ha proposto ai suoi pazienti una consulenza extra orari di lavoro. A pagamento. Alberto Pedone (nella foto), che da anni segue i bimbi milanesi, ha stilato pure un tariffario personale: 75 euro all'anno (a figlio) per poter ricevere consigli via telefono al di fuori degli orari di lavoro - giorni festivi compresi dalle 10 alle 20 - e 50 euro per consulenze via mail 24 ore su 24. Ci sono anche i «pacchetti famiglia»: 150 euro all'anno per le mamme con due figli, 200 euro per quelle con tre. Le consulenze rimarranno invece gratuite per i bimbi disabili.
Un'idea bizzarra quella di Pedone. Ma ben calibrata. Il medico infatti è anche responsabile economico e membro attivo del diretti del Simpef, il sindacato che raccoglie il maggior numero di pediatri a Milano e in Lombardia. Uno che di economia mastica qualcosa insomma e che soprattutto ci tiene a fare le cose in regola.
«La Regione Lombardia - spiega il medico - ci taglia lo stipendio e mi vedo costretto a mettere a pagamento alcuni servizi extra che fino al 31 dicembre garantivo gratis ai miei pazienti. Rilascerò una fattura e nella causale scriverò che si tratta di prestazione sanitaria».
Il Pirellone in effetti ha ridotto di circa il 15% i fondi integrativi regionali che permettevano di fornire prestazioni gratuite ai pazienti ma, precisano in Regione, gli effetti sulla retribuzione complessiva dei medici saranno molto più contenuti. Commentando l'originale trovata del dottore, l'assessore lombardo alla Sanità Mario Melazzini commenta: «Tutto è possibile ma il medico, essendo un pediatra convenzionato, avrebbe fatto bene a consultare Asl e Regione. I tagli ci sono ma di fatto la decurtazione sulla remunerazione complessiva è solo del 3% rispetto all'anno scorso. Le riduzioni valgono per tutti: per i pediatri di libera scelta come per i medici di medicina generale, sia ospedalieri sia che operano al di fuori degli ospedali».
L'idea di Pedone convince poco le istituzioni ma piace alle famiglie. Il medico in questi giorni sta ricevendo parecchie mail di approvazione da parte delle mamme che, pur di poter contare sul suo aiuto a qualunque ora, sono disposte a fare uno sforzo economico in più. «Non solo - spiega Pedone - sto ricevendo parecchie richieste anche da parte di pazienti nuovi e di famiglie che non ho mai seguito finora».
Già, ma a qualcuno viene il dubbio che una mossa come quella del tariffario personale non si possa fare. L'Asl sta verificando la correttezza o meno del comportamento del pediatra.
L'Ordine dei medici storce un po' il naso. «Se quella del collega resta una provocazione - commenta il presidente Roberto Rossi - la posso anche condividere. Altrimenti si possono creare problemi di carattere contrattuale. Eticamente, farsi pagare per una telefonata è un po' scorretto.

Se non altro è di cattivo gusto».
Di contro, Pedone replica con i numeri: «Lo scorso anno - spiega - la Regione ci ha imposto un taglio netto di 5mila euro ogni mille assistiti. Oggi assistiamo ad un ulteriore taglio di circa 4-5 mila euro».

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