Le truffe da computer rimandano a lezione magistrati e poliziotti

Le truffe da computer rimandano a lezione magistrati e poliziotti

Un corso di formazione a distanza per gli agenti della polizia postale e di Stato, per funzionari e magistrati. Per contrastare il cyber-crime, i reati informatici che costano milioni di euro alle imprese che lavorano con la rete e ai cittadini truffati dalla pirateria on line, la Procura ha chiesto una mano al Comune. Che ha preparato una piattaforma informatica che traduce le istruzioni fornite da docenti del consorzio universitario lombardo, insegnanti delle scuole civiche comunali, sociologi e pm in video, interviste e un vero e proprio corso di lezioni on line che la Procura ha iniziato a testare nei mesi scorsi e diffonderà in maniera massiccia tra i suoi funzionari a partire dall'autunno per specializzarli su truffe, falsificazioni, il crimine in rete. L'obiettivo, una volta «addestrati» poliziotti e addetti, è di utilizzare la stessa piattaforma per fare corsi di prevenzione ai cittadini. Il problema «come ha riferito la Procura chiedendoci una collaborazione - spiega Claudio Bisi, direttore del Settore Lavoro di Palazzo Marino - è che spesso gli agenti che non sono sufficientemente preparati sul fenomeno non sanno porre le domande giuste al cittadino che denuncia un reato informatico. Si tratta di situazioni in cui la tempestività è fondamentale, alcune informazioni si cancellano in poche ore». Lezioni a distanza dunque per gli addetti del settore, per il momento chiusi ai milanesi. L'assessore al Lavoro Cristina Tajani ha aperto invece ieri ufficialmente le iscrizioni ai nuovi corsi di formazione professionale gestiti dal Comune attraverso le Scuole civiche, dalla fotografia alla moda, dal restauro di mobili a progettazione di giardini e siti web. Si passa dall'arte ceramica e al trompe l'oeil alle lezioni per diventare amministratori di condominio o elettricisti o ai corsi di lingua per il lavoro. Accanto al tradizionale inglese, francese o tedesco, c'è la fila per il russo, arabo, serbo-croato, cinese, giapponese, turco o italiano per stranieri. Ed extracomunitari sono stati spesso gli allievi che hanno fatto carriera tornando al loro Paese d'origine: l'assessore cita ad esempio la prima allieva araba che si è diplomata alle scuole civiche e oggi dirige il Museo di strumenti musicali a Tunisi.
Sono circa 1.750 i nuovi posti offerti dal Comune per l'anno scolastico 2012/2013, sommati ai vecchi iscritti porteranno ad un totale di circa 9.500 studenti suddivisi tra dieci sedi. I corsi sono rivolti a giovani e adulti, italiani e stranieri, lavoratori o disoccupati. La specializzazione «offre buone opportunità di collocazione, in alcuni casi - assicura la Tajani - arriva fino al 90%. Continueremo a investire sulleciviche perchè la formazione professionale e la riqualificazione, a partire dai giovani, sono le principali leve per affrontare un mercato del lavoro incerto».
E c'è chi, vincendo qualche timore, a 22 anni sogna un futuro da liutaia. É il caso di Camilla Puppini, che dopo il diploma si è iscritta al corso di specializzazione del Comune.

Lo frequenta da due anni, «amavo legno e musica, mio padre mi ha consigliato di provare a combinare le due passioni in questo modo». Sta imparando a realizzare mandolini e chitarre ma confessa che la sua passione «sono gli strumenti elettrici».

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