Dire che sono milioni i bambini orfani che in tutto il mondo aspettano di essere adottati fa impressione. Ancora di più immaginare ogni volto acceso dalla speranza di trovare una mamma e un papà. Eppure le adozioni internazionali, uno dei grandi fiori all'occhiello della Lombardia e dell'Italia, sono in crollo. Più che dimezzate dal 2010 a oggi, con la previsione di un calo del 30 per cento per il 2014. Nel 2010 i piccoli adottati in Lombardia erano 794 (4130 a livello nazionale), nel 2013 sono scesi a 488 e diminuiscono ancora.
Molte le cause, tra cui l'assenza di una riforma della legge attesa dal 1998, promessa da Renzi alle primarie e scomparsa nei corridoi della politica. Ora la Regione, con una mozione presentata da Ncd (primo firmatario Luca Del Gobbo) e sottoscritta dal centrodestra a ranghi compatti, impegna la giunta a ridurre tempi e costi delle adozioni e a far pressione sul governo. «Se una cosa interessa agli adulti, viene fatta in 25 giorni nonostante sia agosto, come è stato per la fecondazione eterologa. Se interessa i bambini abbandonati, son passati 17 anni e noi siamo ancora lì» dice con combattiva amarezza Marco Griffini, presidente di Ai.Bi (Associazione amici dei bambini).
Griffini non nasconde la delusione verso il governo e la speranza nella mossa della Regione: «Renzi aveva promesso la riforma dell'adozione internazionale, e lo stesso aveva fatto il ministro Boschi scendendo dall'aereo di ritorno dalla missione in Congo. Invece siamo rimasti sorpresi da questa corsa all'eterologa che ci ha lasciato indietro. Noi invochiamo parità di trattamento e di attenzione». I costi dell'adozione internazionale partono da 15mila- 20mila euro e nessuno si pone il problema di come aiutare le coppie. Per non dire delle lungaggini burocratiche, delle odissee, mortificazioni e a volte inquisizioni davanti a psicologi e tribunali, a cui sono sottoposti i genitori che scelgono di adottare un bimbo orfano. Una legge che renda tutto più semplice è indispensabile. «La strada segnata dalla mozione mi sembra corretta - dice il presidente di Aibi -. La Lombardia può guidare un movimento per la riforma delle adozioni internazionali in senso regionale. In Spagna sono le Regioni i diretti riferimenti e le cose funzionano».
Gli occhioni spalancati degli orfani hanno numeri da capogiro. Un rapporto dell'Onu, redatto nel 2009, dice che ogni anno in tutto il mondo vengono fatte 260mila adozioni tra nazionali e internazionali. Pochissime, in rapporto allo spaventoso numero di bambini abbandonati. «Se prendiamo solo i bimbi africani orfani per l'Aids, adottabili, avremmo bisogno di 15 milioni e 600mila famiglie. E con Ebola, abbiamo altre migliaia di bambini in cerca di genitori» dice Griffini.
Ma esiste un nesso tra il calo delle adozioni e il ricorso sempre più massiccio alla fecondazione eterologa? «Il calo è iniziato nel 2006: è un problema di cultura e di difficoltà enormi poste davanti alle coppie. L'avvento dell'eterologa ha dato la mazzata, perché si innesta anche sulla crisi e sul problema economico. Non c'è aiuto all'adozione internazionale. C'era una detassazione ma dal 2011 non è più finanziata. Si sente che adottare costa caro. E se non ho i soldi, non posso scegliere. Se una coppia sterile non ha soldi, deve buttarsi sull'eterologa, che però non è la soluzione che sembra. Il successo non è garantito, al contrario: la percentuale di successo è del 25%». E le adozioni fallite? «Pochissime. Per dare un'idea: 50 su 12.500 sono i casi di fallimento, secondo i più recenti dati della Spagna sulle adozioni in Russia».
Infine un punto di vista originale. Se gli aspiranti genitori hanno tante strade tra cui scegliere, sia pur complesse, per diventare mamma e papà, loro, i piccoli orfani, hanno una sola chance: noi. «Per il bambino abbandonato l'unico modo di diventare figlio è essere adottato. Se non sostengo l'adozione, nego a questi bambini abbandonati la loro possibilità di diventare figli.
Adottare non è solo appagare il desiderio di avere un figlio, ma un atto di giustizia. Un bambino abbandonato di chi è figlio? Tutti noi, anche se non colpevoli, dobbiamo sentirci responsabili del suo diritto di essere figlio». Caccia aperta a mamma e papà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.