Tutti i bluff di Pisapia per zittire l'opposizione

Tutti i bluff di Pisapia per zittire l'opposizione

«Hanno usato il regolamento come una clava, e la clava gli è tornata sui denti». Il leghista Igor Iezzi rende bene l'idea della situazione in Consiglio comunale. Altri descrivono la sinistra in «un cul de sac». Il coordinatore del Pdl Giulio Gallera ringrazia l'opposizione che «ha respinto compatta il bluff della giunta Pisapia». Il tema è il Bilancio di previsione 2013, che doveva essere approvato la scorsa notte in aula. La maggioranza si sentiva tranquilla, dopo il contingentamento dei tempi in 10 ore imposto già la sera prima. Pdl e Lega erano insorte contro il taglio della discussione usato dal presidente Basilio Rizzo per la terza volta in un anno (mai durante tutto il mandato della Moratti) secondo il principio della «massima urgenza». Se il Bilancio non viene approvato entro il 15 novembre, la spiegazione, «Milano rischia di perdere 89 milioni di mutui presso la Cassa depositi e prestiti». La discussione dopo la caduta del numero legale (per colpa di Pd e Sel) era ripartita giovedì alle 17.30. Percorso netto? Un documento della Cdp precisa che il termine ultimo per la consegna è il 22 novembre. E chi di regolamento colpisce. Nella notte su indicazione del centrista Manfredi Palmeri i gruppi di centrodestra rinunciano a sprecare minuti nella discussione di singole correzioni al Bilancio, ma su ognuna presentano 3 sub-emendamenti, Rizzo è costretto a richiamare ogni volta pareri e nomi degli astenuti. Non bastano i croissant portati dall'assessore Carmela Rozza all'alba ad addolcire gli animi. Dopo una maratona di 17 ore la sinistra alza bandiera bianca e riaggiorna la seduta alle 15. La giunta si riunisce prima, sul tavolo 17 progetti definitivi (manutenzioni di scuole, cimiteri, Galleria), ma rinvia il voto a una seduta straordinaria tra due giorni. E l'urgenza dichiarata già da mercoledì? L'assessore al Bilancio Francesca Balzani conferma in aula che l'importante è «inviare i documenti a Roma entro lunedì». Il trucco è svelato. La sinistra aveva già tappato la bocca alla minoranza il 27 settembre 2012 per la quotazione di Sea. Parentesi: lo sbarco in Borsa poi è saltato. E lo scorso 23 luglio? Nella notte scatta il contingentamento sul piano sosta. Ma aumenti e abbonamenti sono già slittati a dicembre. Lo scontro dai banchi dell'opposizione a questo punto è totale. La Balzani, spera che «si possa ricostruire un dialogo per il Bilancio 2014 a febbraio, bisogna voltare pagina». E tra i banchi del Pd c'è già chi anticipa che «dopo il Bilancio bisognerà affrontare il tema del capogruppo». Lamberto Bertolè secondo alcuni avrebbe dovuto cercare un dialogo con la Lega, mantenere gli accordi col Pdl, organizzare più sedute. Nervosismo anche tra assessori. Ieri il centrodestra chiede di applicare l'articolo 67 del regolamento d'aula e blocca la seduta per oltre 4 ore. Il comma 2 dice che bastano 5 consiglieri per chiedere il voto con appello nominale. Panico. Rizzo sospende i lavori per riunire l'Ufficio di presidenza. Il tempo passa, nuove bagarre. La maratona può durare tutto il weekend.

Pisapia è pronto a scaricare sull'opposizione le colpe di opere e bonifiche bloccate se il voto non arriva entro domenica. Se un sindaco «a metà novembre è ancora senza Bilancio ha sbagliato mestiere» accusa il leghista Salvini. Pisapia racconta che nella lunga notte è riuscito a leggere «tutto il libro di Achille Occhetto». Cuor contento.

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