Cronaca locale

Dalla tv al teatro, Ranieri s'immerge nel «mare blu»

L'attrice protagonista di «The Deep Blue Sea». Una lady sfida la morale per amore e rinasce

Ferruccio Gattuso

«Un ruolo difficile, scelto per istinto». La protagonista di «The Deep Blue Sea» la piéce del drammaturgo britannico Terrence Rattigan, in cartellone al Teatro Manzoni dal 30 gennaio al 16 febbraio (ore 20,45, domenica ore 15,30, ingresso 35-23 euro, info 02.76.36.901) è come un satellite che, nella sua orbita, si avvicina e si allontana ellitticamente dal pianeta che la sua interprete, Luisa Ranieri, è nella vita.

«Hester spiega l'attrice napoletana è una donna malinconica, che si agita in quel profondo mare blu, la depressione, molto lontano dalla mia solarità naturale. Calarmi in un personaggio di questo tipo è stato molto faticoso. D'altro canto, questa donna ha un carattere istintivo, capace di scelte di pancia, che è invece è molto affine al mio. Nella mia vita professionale ho sempre fatto questo tipo di scelte. Ci sono ruoli che semplicemente senti di dover interpretare. A differenza di molte mie colleghe, ad esempio, ho accettato prima del tempo ruoli da donna invecchiata». La storia di «The Deep Blue Sea» è quella di una donna che ha compiuto una scelta radicale: abbandona il facoltoso marito, un giudice dell'Alta Corte, per rifugiarsi tra le braccia di un giovane squattrinato, contadino, ex pilota della Raf. Per di più, sfidando una società rigida come quella puritana protestante dell'Inghilterra negli anni Cinquanta.

Tutto si svolge in un appartamento modesto, nel quale Hester ha cercato di togliersi la vita col gas. «Era un'epoca contraddistinta da una morale rigida, non c'era ancora il divorzio, Esther compie una serie di scelte giudicate sbagliate, ma da queste ceneri la donna saprà rinnovarsi spiega Luisa Ranieri ed è questo che mi ha affascinato del personaggio: Hester è anche un'artista, una pittrice, è anticonformista e rivoluzionaria». Il debutto milanese della piéce è molto atteso in città per le ottime critiche già ricevute ma anche perché questo spettacolo segna anche la prima collaborazione tra l'attrice napoletana e suo marito, l'attore Luca Zingaretti, questa volta nel ruolo di regista: «In questo la mia scelta ha avuto un lato razionale spiega Luisa Ranieri La mia stima professionale per Luca è assoluta, e con la sua esperienza ho potuto affrontare le difficoltà del ruolo».

Il teatro è, per la popolarissima attrice, uno dei tre mondi vissuti come artista, includendo cinema e televisione: «Sono felice di avere molte opportunità di lavoro, anche perché non amo starmene con le mani in mano confida la protagonista di fiction di successo come La vita promessa, la cui seconda serie è attesa su Raiuno a febbraio Il teatro offre le maggiori gratificazioni ma anche le maggior fatiche: le tournée ti tengono lontana da casa, sarebbe bello accadesse come nel West End a Londra, cioè restare sullo stesso palcoscenico mentre il pubblico si muove per venire a vederti.

Ma la realtà culturale italiana è diversa».

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