Contro Uberpop, l'app che permette anche ai privati di dare passaggi a pagamento lanciata dalla società Uber, si è scagliato anche Roberto Maroni. "La normativa vigente non consente l’uso dell’app. Così come è formulata Uberpop è un esercizio abusivo della professione", ha detto il governatore della Lombardia che ha poi precisato che "se viene riconosciuta questa violazione è chiaro che si tratta di un servizio illegale".
"Qualsiasi app o innovazione che eroghi un servizio pubblico non autorizzato compie un esercizio abusivo della professione: non è permesso e non si può fare, che si chiami Uber
o in qualsiasi altro modo", ha aggiunto il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, "Non accetteremo nessun caso violazioni di una norma che è chiarissima e non si presta a nessuna interpretazione". Poi ha aggiunto: "È inaccettabile qualsiasi interruzione di servizio pubblico e quindi abbiamo chiesto l’immediata sospensione di tutte le proteste e il ritorno ad un dialogo corretto".
Da giorni, ormai, i tassisti protestano contro gli autisti di Uber, accusati di concorrenza sleale. Oggi c'è stato un vertice in prefettura tra Lupi e una delegazione di tassisti milanesi, a cui hanno partecipato anche Maroni, il prefetto Francesco Paolo Tronca, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, accompagnato dagli assessori alla Mobilità Pierfrancesco Maran e alla Sicurezza Marco Granelli.
Fuori dalla prefettura si sono radunati circa 500 tassisti, arrivati a piedi in corteo dalla Stazione Centrale, che sono stati bloccati all'inizio di corso Monforte, chiuso al traffico, e bloccato come tutte le vie limitrofe alla Prefettura da camionette di polizia e carabinieri. "Uber spaccia nella Milano corrotta" recita lo striscione appoggiato sull'unico taxi parcheggiato nei pressi della prefettura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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