Cronaca locale

Uccisa in strada con i figli I vigili nel mirino del pm

Roberto Luciano, lo studente che domenica sera ha investito e ucciso una donna incinta e suo figlio in viale Famagosta, potrebbe non restare a lungo l'unico indagato dell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica. Oltre alla dinamica dell'investimento - che è, nelle sue linee principali, già sufficientemente chiara - le indagini coordinate dal pubblico ministero Marcello Musso stanno concentrandosi sul dettaglio forse più terribile della vicenda: la morte di Roumando, quattro anni, il figlio della donna investita, il cui corpo è stato ritrovato solo molte ore dopo l'incidente, dopo che il padre aveva lanciato l'allarme sulla sua sparizione. Solo a quel punto le pattuglie della polizia locale hanno perlustrato la zona dell'incidente e hanno trovato il bambino ormai esanime, sbalzato dall'urto tra le due barriere di cemento che dividono il viale.
L'autopsia disposta dal pm dovrà rispondere a una domanda cruciale: Romuando è morto sul colpo? O invece avrebbe potuto salvarsi se fosse stato soccorso per tempo ? Se la risposta dei medici legali sarà la seconda, a diventare critica potrebbe essere la posizione dei vigili intervenuti in viale Famagosta, perché dovranno dimostrare di avere effettuato il sopralluogo in modo meticoloso, e spiegare come sia comunque potuto sfuggirgli quel piccolo corpo che - anche se parzialmente nascosto alla vista - si trovava a pochi metri da loro. Se le giustificazioni non dovessero convincere la Procura per i componenti della pattuglia potrebbe essere formulata l'accusa di concorso nell'omicidio colposo di Romuando.
E non è tutto. Le indagini andranno a scavare sui motivi che hanno indotto Magda Nashed ad attraversare viale Famagosta senza utilizzare il sottopassaggio e senza raggiungere il semaforo. Si è trattato indubbiamente di una imprudenza grave, ma che non sarebbe avvenuta se il new jersey, la barriera di cemento che separa le due corsie, non avesse avuto un varco libero al centro. Gli abitanti del quartiere raccontano che si tratta di una scorciatoia che usano in molti, anche perché il sottopasso è considerato un posto tutt'altro che sicuro, specie per le donne sole. Ma è chiaro che se non ci fosse stato il «buco» nel new jersey, Magda non avrebbe potuto attraversare in quel punto, e quindi sarebbe ancora viva. In questo caso a poter venire chiamato in causa potrebbe essere direttamente il Comune, come d'altronde chiede già ieri il difensore di Roberto Luciano.
Chi in ogni caso non potrà sottrarsi alle sue responsabilità è lui, Luciano. Ovviamente, la imprudenza di Magda mitiga le colpe dell'automobilista, che si è trovato davanti i due pedoni all'ultimo istante. Ma le prime impressioni dei tecnici è che i danni subiti dalla Citroen rendano inverosimile che l'auto rispettasse i limiti di velocità. Così per lo studente si profila l'accusa di duplice omicidio colposo, ai danni di Magda e Romuando.


Per la morte del bimbo che la donna portava in grembo, l'accusa a Luciano potrebbe invece essere derubricata a procurato aborto colposo (punito fino a due anni di carcere) se si dimostrasse che era già senza vita quando i medici del San Paolo lo hanno estratto in un tentativo disperato di salvarlo.

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