Un vecchio camper Fiat bianco targato Siracusa, sporco come se ne vedono pochi, un tanfo terribile e il freddo che ti gela le ossa. È morto lì dentro, sommerso dal degrado più estremo, a soli 22 anni Andrea Pobbiati, un giovane milanese incensurato. Per ammazzarlo gli hanno sferrato «almeno 15 coltellate sul torace, davanti e dietro, alcune davvero profonde» precisano impressionati i carabinieri del nucleo investigativo. Costretti - tanto era rigida la temperatura all'interno del camper - ad aspettare l'esito dell'autopsia (prevista per lunedì mattina) per avere un'idea della fascia temporale in cui può essere avvenuto questo orrendo e insensato delitto.
Il cadavere era stato scoperto da un passante lunedì intorno alle 17.30. Il camper, infatti, è di proprietà di un cinquantenne che abita in una corte residenziale in via Fabio Massimo 43, al Corvetto dove tiene il vecchio mezzo che affitta a un centinaio di euro mensili e da sei mesi lo aveva ceduto, sempre dietro pagamento, proprio ad Andrea che ci abitava a tutti gli effetti. Lunedì sera il passante, attraverso le finestre del mezzo, ha notato quasi per caso, il povero Andrea supino, immerso nel sangue e ha lanciato l'allarme.
Sul posto i carabinieri del Sis (la Sezione investigativa scientifica dell'Arma) e quelli del nucleo investigativo. Che hanno trovato i documenti addosso al ragazzo e sono risaliti alla famiglia d'origine. La madre, infatti, vive in zona e si è risposata dopo una difficile separazione dal marito, il padre di Andrea, un uomo a cui il ragazzo era così legato che da quando i genitori si erano lasciati aveva scelto di andare a vivere con lui. Il giovane - che andava molto d'accordo con il fratellastro, nato dal nuovo matrimonio della mamma - si sentiva un po' sbandato da quando il genitore era venuto a mancare, qualche tempo fa, e lui si era trovato solo, con un diploma da operatore turistico, al momento utile solo a procurargli qualche lavoretto saltuario e malpagato.
«Tirava avanti così e grazie a 3-400 euro che gli dava la madre» precisano i militari.
Il ragazzo, inoltre, non aveva mai avuto problemi con la giustizia finora non aveva mai fatto uso di stupefacenti e frequentava ambienti di contestazione giovanile ma di basso profilo.
L'arma del delitto, probabilmente un coltello molto appuntito, non è stata trovata.
E gli investigatori non si danno pace per una morte tanto violenta e assurda, con un movente per ora incomprensibile. «Una tentativo di rapina sarebbe impensabile: quel poveretto non aveva un soldo. A meno di non pensare a un altro poveraccio che credeva di trovare denaro che non c'era e se l'è presa con il 22enne».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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