Ha iniziato a correre a 60 anni per prepararsi alla Maratona di New York. Da allora di maratone e di ultramaratone ne ha corse decine, fino a diventare uno dei protagonisti del romanzo «Non ci resta che correre» scritto da Biagio D'Angelo e pubblicato solo qualche mese fa da Rizzoli.
Lui si chiama Edoardo Vaghetto, ha appena compiuto 79 anni, viene da Bagheria, il paese del regista Giuseppe Tornatore, e sarà a Milano domenica per correre la maratona. Per l'occasione i runner milanesi hanno preparato per lui una festa che si svolgerà domani sera alle ore 18 nella Hall Of fame Sport Bistrot in Piazza Piemonte , durante la quale sarà intervistato proprio da Biagio D'Angelo. Edoardo ha iniziato a correre quando è andato in pensione, qualche giorno dopo il suo sessantesimo compleanno, dopo aver visto al telegiornale un servizio sulla maratona di New York. Per prepararsi è riuscito a convincere l'allenatore del suo paese che preparava giovani atleti con meno della metà dei suoi anni, e dopo dieci mesi di duri allenamenti si è presentato ai nastri di partenza della maratona più famosa del mondo. Da allora a New York è tornato altre due volte e di maratone ne ha corse decine, coinvolgendo da qualche anno due dei suoi figli nelle sue imprese podistiche. E non è tutto. Da tredici anni Edoardo è diventato un ultramaratoneta. Ogni anno infatti si cimenta nella 100 km del Passatore, l'ultramaratona più famosa e ambita d'Italia, il cui percorso si sviluppa da Firenze a Faenza attraverso l'Appennino. Da qualche anno è diventato il campione italiano over 75 su questa distanza nonché il secondo ultramaratoneta al mondo di questa categoria.
«La corsa è ciò che mi aiuta a tenere duro- spiega Vaghetto- Correre mi ha insegnato che nella vita, se lo vuoi, non si finisce mai».La sua storia è ora parte del del romanzo di D'Angelo che in pochi mesi uno dei best seller più letti e amati dai runner di tutta Italia.
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