Cristina Bassi
Umiliazioni e violenze inflitte alle persone più vulnerabili e indifese: anziani tra gli 81 e i 99 anni ricoverati in casa di riposo. Dopo un'indagine durata alcuni mesi i carabinieri di Seregno hanno denunciato per maltrattamenti e percosse cinque operatori della struttura. Gli indagati, quattro donne e un uomo, sono stati sospesi dal servizio.
«Fai schifo», «Ma quando muori?», «Adesso qui ci vorrebbe un'insulina fatta bene...»: le intercettazioni ambientali fatte dagli investigatori hanno catturato frasi di questo tipo, ripetute e rivolte dai dipendenti della casa di cura agli anziani ricoverati. I fatti sono accaduti tra l'agosto del 2018 e il marzo scorso a Besano Brianza, non lontano da Monza. Le indagini condotte dai carabinieri sono state coordinate dalla Procura di Monza. I microfoni e le microcamere nascosti hanno documentato botte come schiaffi, strattonamenti e spintoni, urla, insulti, minacce di morte. E ancora umiliazioni e vessazioni. I pazienti venivano svegliati all'improvviso, privati delle coperte durante la notte, bagnati con acqua sul viso. A essere prese di mira erano in particolare sei anziane malate di Alzheimer, non autosufficienti e con difficoltà motorie. La loro colpa, secondo gli operatori aguzzini, sarebbe stata quella di non essere abbastanza collaborative nel farsi assistere.
Gli indagati sono un operatore e quattro operatrici ausiliarie socioassistenziali della Fondazione Scola. A fare denuncia ai carabinieri è stata la direttrice della fondazione, allertata da alcune colleghe degli indagati che avevano notato o sospettato i maltrattamenti. La dirigente ha subito collaborato con gli investigatori che hanno installato le telecamere nascoste nei reparti. Sono così state riprese le violenze ripetute. Gli operatori denunciati non esitavano a infierire su persone fragili e incapaci di reagire. Le indagini sono ancora in corso, in particolare per le verifiche sulle posizioni di due degli indagati. I carabinieri, su disposizione del pm Cinzia Citterio, nei prossimi giorni ascolteranno le testimonianze degli altri operatori sanitari della casa di cura. Oltre a cercare riscontri ai fatti già contestati ai cinque presunti aguzzini, verificheranno se esistano ulteriori episodi di maltrattamenti.
«Se queste terribili accuse venissero confermate, saremmo di fronte ad atti infami che devono essere puniti con pene esemplari - interviene Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega e consigliere comunale a Besana Brianza - Le istituzioni, come Regione Lombardia, continueranno a fare la loro parte conclude Corbetta in particolare adoperandosi sulla prevenzione di fatti come questi, andando avanti sul progetto di videosorveglianza dentro le strutture sensibili proprio come le case di riposo e gli asili nido».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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