"Un'arena di Verona hi-tech". Ecco il PalaItalia olimpico disegnato da sir Chipperfield

Finiti i Giochi ospiterà sport sulla piazza, teatro all’interno e spettacoli. Il sindaco Sala: "Ricorsi al Tar? A fine anno via ai lavori"

"Un'arena di Verona hi-tech". Ecco il PalaItalia olimpico disegnato da sir Chipperfield

Un'arena di Verona in versione hi-tech». L'archistar sir David Chipperfield che firma il PalaItalia che ospiterà a Santa Giulia le gare di hockey su ghiaccio maschile alle Olimpiadi invernali 2026 tiene a sottolineare più volte la «forma classica» del progetto. Un palazzetto da 16mila posti che, dopo i Giochi, «sarà l'arena più grande e moderna in Italia per gli eventi indoor» assicura Rainer Appel, vicepresidente esecutivo di Cts Eventim, la società internazionale che gestirà lo spazio. Un'arena multifunzionale che si adatterà a seconda degli show, quasi 15mila posti sugli spalti e 1.500 in skybox o sedute premium per assistere alle gare olimpiche e poi a match di pallacanestro, volley o ginnastica, oltre 16mila (seduti o in piedi sotto il palco) per i concerti, posti a sedere anche nel parterre centrale per spettacoli teatrali, concerti jazz e sport. «Creeremo un club program, con trattamento vip» raccontano gli organizzatori.

Una location che farà concorrenza al Forum di Assago, e guarda caso proprio i gestori, la famiglia Cabassi, hanno presentato ricorso per bloccare il progetto (un altro è dell'Immobiliare Ametista). «Aspettiamo la decisione del Tar a giugno, siamo positivi - spiega il sindaco Beppe Sala -, non hanno chiesto la sospensiva quindi noi procediamo comunque come se niente fosse. In autunno partiranno i lavori di costruzione, sono già in corso le opere di bonifica e preparazione dei terreni». Obiettivo è finire entro l'estate 2025, per rispettare con un certo margine di sicurezza la richiesta del Cio di avere gli impianti pronti per i test almeno un semestre prima dell'inaugurazione. Il PalaItalia dovrebbe ospitare anche la cerimonia di apertura delle Paralimpiadi. «Stiamo cercando un naming (ossia uno sponsor) adatto al luogo ma per i Giochi lo spazio non potrà essere brandizzato» ricorda Appel. Per vincoli architettonici non ci sarà all'interno la pista di preparazione per gli atleti richiesta dal Cio ma «installeremo una struttura sulla piazza come è accaduto anche a Pechino» rassicura. «Il progetto mi piace moltissimo, al di là della qualità architettonica - sottolinea Sala - è importante che sia polifunzionale e c'è un grande uso del digitale».

E l'Arena è uno dei tre tasselli. Chipperfield sottolinea che il progetto, realizzato in collaborazione con la società di ingegneria Arup, è composto dallo «stadio che mira a diventare un edificio iconico, il parcheggio (da 2.750 posti) che funge da confine rispetto all'esterno e la piazza, che diventerà un luogo per eventi ma anche con strutture per la comunità, accessibile a tutti, con vegetazione e ombreggiatura». Anche la piazza da 10mila metri quadri accoglierà eventi open air, partite di beach volley, spettacoli, d'inverno potrebbe offrire una grande pista di pattinaggio come al Rockfeller Center a New York. «L'edificio sarà visibile dall'autostrada, i piani alti sono trasparenti e una grafica correrà intorno alla geometria della struttura», da una base rialzata, l'arena si protende verso l'alto formando tre anelli di diverse altezze e collegati da fasce di vetro che sembrano fluttuare gli uni sugli altri. Tubi in alluminio di giorno e luci a led di notte. Sala ironizza: «Sui rendering però avete già deciso che la finale di hockey sarà tra Svezia e Canada». Lo «straordinario progetto di Chipperfield accrescerà enormemente l'attrattività dell'arena» è sicuro il ceo di Cts Eventim Klaus-Peter Schulenberg.

Il caro energia insegna: l'impianto avrà sistemi fotovoltaici sul tetto che lo renderanno quasi autonomo. Per Davide Albertini Petroni, lo sviluppatore del nuovo quartiere Santa Giulia, «l'arena darà lustro a tutto il progetto immobiliare. Siamo perfettamente nei tempi, finite le bonifiche si potrà costruire».

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