Sono undici i Boeing dellAlitalia pronti a tornare su Malpensa, portando da tre a quattordici gli aerei della flotta intercontinentale presenti nellaeroporto varesino. Se il piano Fenice della nuova Alitalia non si schianterà contro lopposizione dei sindacati, a Fiumicino resteranno quattro velivoli intercontinentali. Sarà così destinata a Malpensa il resto della flotta, in tutto 20 Boeing 767 e 777 (in realtà 18 perché uno rimane sempre di scorta e un altro in revisione ciclica). Secondo le prime rielaborazioni di Aeroportilombardi, verrebbero così riattivate destinazioni cancellate con il declassamento di Malpensa quali Delhi, Mumbai, Toronto, Pechino, Shanghai, Osaka, Caracas, Miami. A questi velivoli intercontinentali, se va in porto lintesa con lAir One, si aggiungerebbero nei prossimi quattro/sei anni gli Airbus ordinati dalla compagnia di Toto (in tutto quarantaquattro tra A330 e A350, una trentina dei quali potrebbero essere destinati proprio a Malpensa). È da tenere presente che Air One opera già da Malpensa verso Boston e Chicago. È evidente che con le sole forze di Alitalia (e quindi senza unalleanza stabile con Air One e in prospettiva Lufthansa) non è possibile ipotizzare un ritorno di Malpensa al ruolo di hub.
Sul futuro di Malpensa e Linate impazza il dibattito politico. Il sindaco, Letizia Moratti, chiede che venga concordato urgentemente il Tavolo Milano sugli aeroporti: «Il consiglio dei ministri, nella riunione nella quale ha varato il piano Alitalia, ha dichiarato che avrebbe aperto un tavolo per Sea. Ci aspettiamo che il Tavolo venga convocato al più presto». In pressing anche il presidente della Provincia, Filippo Penati: «Al più presto il Tavolo Milano. Chiediamo al governo di impegnarsi per la liberalizzazione dei diritti di volo». Più cauto Roberto Formigoni: «Se il presidente del Consiglio lo convocherà, saremo presenti al tavolo».
Il mondo delleconomia preme per avere garanzie. Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo e capo cordata della nuova Alitalia, ha detto chiaramente di ritenere inevitabile un ridimensionamento dellaeroporto cittadino: «Se si avrà il coraggio di razionalizzare i due aeroporti principali di Milano, verranno eliminate le sovrapposizioni tra Malpensa e Linate». La Moratti non si oppone a un ridimensionamento dellaeroporto di viale Forlanini, purché ne derivino vantaggi per la Sea (di cui il Comune è azionista di maggioranza) e per Malpensa: «Non abbiamo preclusioni a considerare anche una possibile riconfigurazione di Linate, nellambito però di un potenziamento del sistema aeroportuale lombardo».
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