«Un unico polo di cura per bambini e mamme»

La bozza proposta dagli azzurri accorpa Fatebenefratelli e Buzzi in un maxi ospedale dell'infanzia

Nell'era formigoniana si chiamava cittadella dei bambini e non fu mai realizzata. Oggi si chiama «polo dei bambini, della mamma e dell'età evolutiva» ed è uno dei punti cardine della riforma della sanità di Forza Italia accettata, pare, anche da gran parte del centrodestra. Il progetto non ruota attorno a ospedali da costruire o a operazioni immobiliari prima che operative. Si basa piuttosto sulla stretta collaborazione tra Fatebenefratelli, Macedonio Melloni e ospedale Buzzi.

Questa una delle novità principali contenute nella riforma sanitaria presentata dagli azzurri e già passata al vaglio di commissioni e riunioni all'interno della maggioranza. Nella versione sostenuta dalla Lega Nord, la nuova mappa degli ospedali prevedeva invece un accorpamento dell'ospedale Buzzi con il Sacco che, in quanto polo universitario, resterà azienda ospedaliera e non diventerà Asst (azienda socio sanitaria territoriale).

«Vogliamo dare a Milano un polo specialistico pediatrico - spiega Fabio Altitonante, consigliere regionale di Forza Italia e membro della commissione Sanità - Il nostro modello è quello vincente del Necker-Enfants malades hospital di Parigi, tra i primi ospedali pediatrici al mondo. Vogliamo rispondere in modo completo ai bisogni dei nostri figli, dalla nascita fino ai 17 anni e dare risposte alle famiglie su varie problematiche, compresa la piaga del bullismo». Il polo potrebbe da subito assicurare 6mila parti all'anno, più di 700 ricoveri in terapia intensiva neonatale.

La riforma di Forza Italia prevede anche la nascita di un polo ortopedico, formato da Gaetano Pini e dal centro ortopedico Cto (che in altre versioni della riforma avrebbe dovuto confluire nell'azienda socio sanitaria territoriale di Cinisello/Sesto). Gli azzurri immaginano poi un rafforzamento delle strutture del territorio della Grande Milano, a cominciare da Rho e Melegnano. «Le nuove aziende socio sanitarie - aggiunge Altitonante - si occuperanno di prevenzione delle malattie e cura delle persone. In più saranno rafforzate con alcune funzioni distrettuali e territoriali oggi affidate alle Asl. Così migliorerà l'integrazione tra ospedali e territorio. La nuova mappa, c'è da scommetterci, creerà polemiche senza fine tra i banchi del Consiglio regionale durante la discussione programmata da martedì 14 luglio.

Ma prima ancora di approdare all'aula, il Pd sprona a tornare sul tema della riforma in commissione. Soprattutto dopo i segnali di apertura mostrati dal presidente della Regione Roberto Maroni sul decalogo presentato dalla sinistra. «Alcune proposte sono follia - ha detto Maroni - Altre sono già contenute nella riforma. Alcune sono interessanti e le stiamo valutando».

«Se Maroni ritiene davvero che vi siano proposte interessanti tra quelle del nostro decalogo - interviene il capogruppo del Pd Enrico Brambilla - fermi questa china e riapra il tavolo della discussione, che non può essere riaperto se non in commissione. Altrimenti - sostiene - sarà inevitabile che una discussione fatta tutta in aula si traduca in un muro contro muro».

Nel lavoro di limatura del testo all'interno della maggioranza, verranno eliminate anche parecchie poltrone: Forza Italia ne avrebbe volute tagliare 56. Ce ne saranno invece una trentina in meno. «E' comunque un buon risultato» commenta Altitonante. La priorità resta comunque quella di creatre una sanità «più vicina al territorio, con zero ticket e con zero code per le visite specialistiche e al pronto soccorso».

Già nella

fase del pre aula, Forza Italia ha vinto alcune battaglie che aveva parecchio a cuore: e così nascerà l'infermiere di famiglia e verranno riconosciute le medicine complementari, compresa la valorizzazione dell'osteopatia.

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