"Usò soldi sequestrati", una nuova indagine sulla superpoliziotta

E la Procura generale vuole prendersi l'inchiesta sui fondi occulti delle Volanti

"Usò soldi sequestrati", una nuova indagine sulla superpoliziotta

Non sono finiti i guai per Mara Jose Falcicchia, vicequestore, fino a sei mesi fa capo delle Volanti della questura milanese. L'inchiesta sulla sua gestione dei fondi a disposizione dell'ufficio, che le è già costata il posto e ha messo a rischio una brillante carriera, si è arricchita di due nuovi capitoli, di cui finora non si era a conoscenza.

Il primo riguarda il filone principale dell'indagine, quello sulle responsabilità della Falcicchia nella costituzione e nella gestione del denaro che una serie di privati cittadini e di aziende milanesi versavano alla questura milanese. Nei giorni scorsi il giudice preliminare aveva rifiutato di archiviare l'indagine contro il vicequestore, come invece avevano chiesto i pm Ilda Boccassini e Stefano Civardi. Il gip aveva deciso di vedere più chiaro in un sistema assolutamente inconsueto di «sponsorizzazione» dell'attività della polizia, e che la stessa Procura - nella sua richiesta di chiusura del fascicolo - definiva fuori dalle regole e dalle procedure previste dall'ordinamento. Per questo il giudice ha fissato una udienza per il prossimo 10 aprile in cui sia la Procura che la dottoressa Falcicchia potranno - ognuno dal suo punto di vista - spiegare perchè siano convinti della irrilevanza penale della vicenda. Irrilevanza di cui fino a questo momento il giudice non sembra del tutto convinto.

Ed è proprio in vista dell'udienza del 10 aprile che lo scenario starebbe cambiando: la Procura generale sta infatti valutando la possibilità di avocare a sè l'inchiesta, sottraendola alla Boccassini e al suo collega Civardi. É una possibilità straordinaria che il codice prevede nei casi in cui la Procura generale ritenga l'operato della Procura insufficiente a fare effettivamente luce sulle responsabilità penali. Il caso più noto di questo genere è indubbiamente l'avocazione dell'indagine a carico del sindaco Beppe Sala, di cui la Procura aveva chiesto il proscioglimento ma che la Procura generale ha chiesto e ottenuto di portare a processo.

Come nel caso di Sala, anche nella vicenda Falcicchia il «non detto» è che il procuratore generale Roberto Alfonso ritiene che l'operato dei colleghi della Procura non sia frutto di semplice incapacità ma di una certa indulgenza di fondo nei confronti degli indagati.

E non è tutto. Se quella dell'avocazione è solo una forte ipotesi, assolutamente certo è che la Procura della Repubblica ha aperto una inchiesta bis, sempre a carico della Falcicchia e affidata anche questa agli stessi pm. Stessa ipotesi di reato: peculato.

Stavolta non si tratterebbe però di fondi provenienti da privati ma di corpi del reato. Si parla di una somma di 14mila euro che era stata sequestrata nel corso di una operazione di servizio e che invece di venire indicata nei verbali era rimasta nella disponibilità, almeno momentanea, della Falcicchia.

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