Laura Sonzogni
Cristina Nicole ha tagliato il traguardo e lha fatto in tempi record. Di fronte a quel corpicino di 625 grammi i medici avevano parlato di cinque-sei mesi di terapia intensiva. Ma la piccola lascerà lospedale già oggi, a meno di tre mesi dalla sua nascita allOspedale Niguarda, avvenuta il 10 giugno. Quel giorno il suo papà ha pianto per la gioia del miracolo che si era appena compiuto, ma anche per la commozione dellultimo saluto alla sua compagna. La mamma di Cristina, in coma irreversibile da 78 giorni, si è spenta proprio quando la bimba che porta il suo nome è venuta al mondo con un parto cesareo. Unemorragia cerebrale alla ventesima settimana di gravidanza aveva di colpo stroncato il sogno di veder nascere quella figlia, la prima della coppia, insieme. Ma luomo non ha perso le speranze e, da subito, ha pregato i medici di fare tutto il possibile per salvarla.
Per 78 giorni la sua mamma, clinicamente morta, lha aiutata a crescere. Il suo corpo, grazie allassistenza dei medici, è stato una sorta di «incubatrice naturale» che ha consentito di posticipare il più possibile il momento della nascita. Quando le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate, i medici hanno deciso di intervenire con il cesareo. Il caso di Cristina non è il primo in Italia, ma tempi di gestazione così brevi e un peso alla nascita tra i più bassi mai registrati, facevano temere per la sopravvivenza della piccola.
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